«SPESSO Enzo Ferrari chiedeva ai suoi tecnici cose molto difficili da realizzare. E quando questi gli manifestavano tutte le loro perplessità, lui rispondeva semplicemente ‘Ingegnatevi!’. E quello che abbiamo provato a fare anche noi, con un museo innovativo che possa onorare la memoria del padre del Cavallino». Ieri, alla presenza di tutte le autorità cittadine — c’erano, tra gli altri, il prefetto Giuseppina Di Rosa, il sindaco Giorgio Pighi e il presidente della Provincia Emilio Sabattini, alcuni parlamentari e i vertici delle forze armate — e del figlio del Drake Piero Ferrari è stata ‘scoperta’ la prima pietra del Museo casa natale di Enzo Ferrari, un’opera che — a detta dei soggetti promotori — dovrebbe davvero cambiare il volto della città, e che vedrà la luce nella primavera del 2011.
ALLA cerimonia ufficiale ha partecipato, oltre al presidente della ‘Fondazione casa natale di Enzo Ferrari’ Mauro Tedeschini e al sottosegretario alla presidenza della Regione Emilia - Romagna Alfredo Bertelli, anche Mario Resca, sottosegretario e consigliere per le politiche museali del Ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi. La sua presenza ha testimoniato l’importanza che anche il governo riconosce a questa nuova struttura, che in futuro potrà lavorare in stretta sinergia con la Galleria Ferrari di Maranello. «L’importante — ha spiegato Resca — è ricordare che la parola ‘marketing’ non deve essere bandita dai musei. Anzi, è necessario, nel momento in cui nasce una nuova attrazione turistica, creare un circuito che sia in grado di valorizzare tutto il patrimonio. Voi, a Modena, siete fortunati: avete un settore enogastronomico di grande fama, che potrebbe diventare un incentivo in più a visitare il territorio». Resca, nel suo discorso, ha consegnato alla città, culla del museo, due direttive precise per non sprecare la grande occasione rappresentata dalla nascita del ‘tempio del Drake’. «Bisognerà puntare — ha detto — sull’ospitalità, dal momento che le strutture alberghiere dovranno essere pronte ad accogliere i visitatori che vorranno fermarsi più giorni in città, e sugli eventi, che spesso funzionano da calamita».
SULLO sfondo della struttura allestita ad hoc per l’inaugurazione, la casa natale del Drake, che presto sarà restaurata, ha fatto l’occhiolino ai presenti; un video montato su una delle facciate dell’antica abitazione ha raccontato con una ‘pioggia’ di immagini la storia di questo luogo, sia quella passata che quella che ancora deve venire. Immagini di Enzo Ferrari si sono fuse insieme al ‘cofano’ giallo che ricoprirà il museo, «una struttura — dicono i promotori — che è già diventata un’icona cittadina». Al termine dell’inaugurazione don Sergio Mantovani, il parroco della Formula 1, ha benedetto l’opera, passando il testimone alla cordata di imprese emiliane che ha vinto l’appalto. Adesso tocca a loro ‘ingegnarsi’ per portare i lavori a conclusione nei tempi stabiliti e consegnare alla città il suo gioiello ‘dal motore rombante’.
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