21 settembre 2009

Calcio e Influenza A: in Francia all'Olimpic Lione vietate strette di mano ed effusioni post gol

Il virus H1N1 attacca e il calcio si difende. Il pericolo del contagio spaventa anche il mondo del pallone, che cerca di correre subito ai ripari. La prima squadra europea a diramare una nota ufficiale ai suoi dipendenti sulle istruzioni a cui attenersi per ridurre al minimo il rischio di contagio è stata l'Olimpic Lione.

L'equipe medica della squadra francese ha infatti vietato ai calciatori di sputare a terra e stringere le mani degli avversari per evitare il rischio di contagio da influenza suina. "Il più grande pericolo sarebbe vedere il 50% della squadra a letto", ha detto Emmanuel Orhant, medico sociale dell'OL, che ha raccomandato personalmente ai giocatori di evitare sputi, strette di mano e fare attenzione a quando si starnutisce. "Meno ci sarà contatto meglio sarà" e non appena "un giocatore manifesterà dei sintomi, cercheremo di isolarlo al massimo".

Il Lione mette così subito in pratica le indicazioni che la Federcalcio francese (Fff) ha inviato a tutti i medici e i presidenti delle squadre di Ligue 1 e 2. Un vero e proprio vademecum contro il virus H1N1, in cui oltre all'invito a vaccinarsi, rivolto a tutti gli atleti, c'erano le istruzioni anti-influenza. I giocatori non dovranno prestarsi costumi, asciugamani, biancheria e bere dalla stessa bottiglia. Di contro, sarebbe opportuno che si lavassero spesso le mani e usassero fazzoletti di carta. Anche dopo un goal bisognerà riuscire a tenere a freno l'entusiasmo.

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