26 gennaio 2010

Olimpiadi 2020 - Roma contro Venezia

Venezia "venti venti", con il suo nome civettuolo, contro Roma 2020. La sfida olimpica è partita il 2 ottobre scorso, quando i baroni del Comitato olimpico internazionale scelsero Rio de Janeiro per il 2016 umiliando Obama con la sua Chicago. Per il quadriennio successivo Venezia bruciò tutti, a metà di quel pomeriggio: "La nostra sarà una candidatura per il Nord-Est, l'area più produttiva ed europea del Paese", disse Massimo Cacciari, sindaco del Pd, appoggiandosi al governatore del Pdl Giancarlo Galan. Replicò, sorpreso, Gianni Alemanno: "Solo Roma può vincere nella competizione mondiale". In 105 giorni, tolte di mezzo con un soffio le candidature glamour di Bari, Palermo e della Romagna, la competizione nazionale per ospitare l'evento più importante al mondo - le Olimpiadi, ecco, con i suoi tre miliardi di euro di ricavi sul territorio da distribuire in un arco di nove anni - è diventato uno scontro.

Politico, affaristico, sportivo, nell'ordine. E le cannonate più potenti devono ancora arrivare. È Venezia che alza i toni, perché ha compreso come per il Coni, il Comitato olimpico nazionale guidato da undici anni da Gianni Petrucci, già ci sia un vincitore: Roma. Cacciari, entrato per tre volte nel mondo della politica sportiva romana, ne è uscito gelato. La prima volta, lo scorso 20 novembre, il sindaco di Venezia scoprì sui giornali che Petrucci, insieme al segretario generale Raffaele Pagnozzi, aveva visto in un incontro riservato e segreto il sindaco di Roma, Alemanno.

Insieme ai due membri Cio più influenti, Mario Pescante e Franco Carraro. Voleva approfondire la candidatura olimpica. "In quell'occasione consigliai ad Alemanno di circondarsi di uomini di respiro internazionale", conferma oggi Pescante, vicepresidente del Cio che nel 2013 potrà convogliare sull'Italia molti dei 115 voti del Comitato olimpico. Poi, nell'incontro riparatore, a Roma, l'11 dicembre, Cacciari e il suo staff scoprirono che senza neppure aprire il dossier il Coni aveva assunto una posizione: "Non può esistere una candidatura del Nord-Est, la candidate city può essere solo Venezia e voi siete troppo piccoli, avete troppi problemi e poche strutture per vincere". Galan ha arrotolato i rendering del progetto e Venezia 2020 ha ripreso a lavorare, a cercare alleanze.

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