6 giugno 2010

Crisi economica - i calciatori non la conoscono

In tutta Europa la parole d'ordine di queste settimane è una sola: tagli. Stretti tra il timore di non finire vittime della speculazione internazionale e la necessità di garantire una crescita sostenibile, tutti i governi del Vecchio Continente sono impegnati in programmi per ridurre la spesa pubblica: tagli alla politica, agli stipendi degli statali e agli enti improduttivi. Una politica di austerity che non riguarda le stelle del calcio: calciatori e allenatori che continuano a spuntare stipendi da capogiro, a dispetto dei conti malmessi delle società per cui giocano.

C.Ronaldo davanti a tutti
Davanti a tutti nella classifica dei paperoni c'è Cristiano Ronaldo, stella portoghese del Real Madrid, che ogni anno porta casa 13milioni di euro netti, più di un milione al mese. Segue, a quota 12milioni, Zlatan Ibrahimovic, che lo scorso anno lasciò l'Inter ("perché con questa squadra non vincerò mai la Champions League", spiegò, salvo poi pentirsi dodici mesi dopo). Entrambi hanno
beneficiato del cambio di maglia: se in questa fase i comuni mortali si tengono ben stretto il posto di lavoro per paura di finire anche loro vittime della crescente disoccupazione, le star del calcio continuano a passare da un club all'altro per rimpinguare le proprie casse. Un discorso che vale anche per Smuel Eto'o, protagonista del percorso inverso rispetto a Ibrahimovic: un anno fa è passato dal Barcellona (dove guadagnava 6 milioni l'anno), all'Inter, per intascarne 10,5. L'attaccante camerunense è uno che ama vivere con tutti gli agi, così qualche settimana fa ha acquistato a Milano una casa da mille metri quadri, scucendo 17milioni di euro. L'ubicazione? Via Turati, esattamente di fronte alla sede del Milan.

Messi fedele, ma scontento
L'argentino Lionel Messi è considerato il miglior calciatore attualmente in circolazione (si sprecano i paragoni con il connazionale Diego Armando Maradona), ma il suo stipendio "paga" la fedeltà al Barcellona. Il fantasista blaugrana è, infatti, solo quarto nella classifica dei paperoni, con 10milioni netti annui. Al suo fianco il brasiliano Ricardo Kakà, un altro che passando dal Milan al Real Madrid ha visto crescere in maniera considerevole (3 miliardi circa) la busta paga.
Seguono in graduatoria l'attaccante togolese Adebayor e quello francese Karim Benzema, che guadagnano 8,5 milioni rispettivamente dal Manchester City e dal Real Madrid. All'ottavo posto si piazza, con 8 milioni di euro, l'argentino Carlos Tevez (Manchester City), seguito da un quintetto che guadagna mezzo milione in meno: gli inglesi John Terry (Chelsea) e Steven Gerrard (Liverpool), lo spagnolo Xavi (Barcellona), i brasiliani Daniel Alves (Barcellona) e Ronaldinho (Milan).

Poveri italiani
I calciatori italiani devono accontentarsi di molto meno rispetto ai colleghi stranieri. In testa alla graduatoria nazionale c'è Francesco Totti, che incassa 5,5 milioni di euro dalla Roma, un valore comunque considerevole se si considerano le difficoltà finanziarie della famiglia Sensi, che controlla la società capitolina. A quota 5 milioni si piazza il portiere della Juventus Gianluigi Buffon, che distacca di un milione il compagno di squadra Alessandro Del Piero.

In panchina, ma con profitto
Non se la passano male nemmeno le star della panchina. Josè Mournho ha appena spuntato dal Real Madrid un ingaggio annuo di 10milioni per quattro anni, roba da fare invidia anche ai superbanchieri svizzeri. "Sono uno che lavora bene, lavora molto tutti i giorni e fa lavorare tutti i calciatori", ha tenuto a sottolineare l'allenatore portoghese nella presentazione a Madrid. Quasi una stoccata al secondo in classifica, quel Fabio Capello (8,8 milioni di euro), selezionatore della Nazionale inglese, ma in predicato di succedergli sulla panchina nerazzurra.

Fonte: Yahoo Finanza
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