Attacco diretto a Pelè e Guardiola, attacco indiretto a Dunga e alla Fifa. È la vigilia Mondiale di Diego Armando Maradona, domani, allo stadio Ellis Park di Johannesburg, incontrerà la Nigeria, la squadra con cui concluse, durante Usa ‘94, la sua storia di numero uno al mondo.PELE' IL MOROCHO - Al suo storico nemico Pelè, pur senza nominarlo, la prima bordata: «Dopo l’attentato al Togo, durante la Coppa d’Africa, quel “morocho” (la traduzione letterale è “moretto”, ma gli argentini lo usano come noi usiamo “uomo di colore”, ndr) che giocava con la maglia numero 10 disse che il Mondiale non si doveva fare in Africa. Due giorni dopo, venni qui, in Sudafrica, parlai con Danny Jordan (responsabile del comitato organizzatore di Sudafrica 2010, ndr) e gli dissi che avrebbe avuto tutto il mio appoggio: era giusto fare il Mondiale in Sudafrica».
GUARDIOLA NAZIONALISTA - Poi il passaggio su Guardiola: «In questa stagione, Guardiola ha risparmiato spesso Xavi e Iniesta, mentre non ha mai fatto riposare Messi. Così gli spagnoli sono arrivati freschi al Mondiale, mentre Messi no».
BRASILE POCO SPETTACOLARE - Su Dunga e il Brasile: «Le sorprese possono essere la Costa d’Avorio e il Portogallo che potrebbe dare fastidio al Brasile. Ma il Brasile è sempre il Brasile e con due tiri in porta può vincere la partita». Non giocando bene, ma con due tiri in porta...
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