26 agosto 2011

Calcio - la serie A si converte all'erba sintetica

Nella testa dei giocatori, i manti inglesi sono come l'erba del vicino: sempre più verde, sempre più profumata. Il Made in Italy, però, sul sintetico può restituirci un po' d'orgoglio: ora che i campi di ultima generazione stanno per sbarcare in serie A con Novara e Cesena, la sfida è aperta. I nostri sistemi, una volta tanto, si presentano all'avanguardia. Di vecchio, ci sono i luoghi comuni: con l'erba artificiale, non sarà pericoloso fare le scivolate? C'è da giurarci, in tanti se lo saranno chiesto. Nessun timore: il «terreno» è completamente anti abrasione.

Domenica, sciopero permettendo, lo sdoganamento toccherà al Novara. Stadio Piola, esordio casalingo con il Palermo: la prima volta del campionato italiano. Poi toccherà ai romagnoli: i lavori al Manuzzi sono in corso, a giorni verranno ultimati quelli del centro sportivo, in modo tale che i calciatori possano iniziare a prendere confidenza in allenamento con la novità. Dopo la sosta per la Nazionale, tutto sarà pronto. Il 10 o l'11 settembre, a seconda degli impegni europei del Napoli, il velo sarà tolto.

Il prossimo anno, già è deciso, anche il Franchi di Siena si presenterà con il sintetico. Ci vorrà poco per capire se gli esperimenti si trasformeranno in tendenza: questa stagione sarà un importante banco di prova. E nel frattempo la ricerca nel settore andrà avanti: se ne sta occupando la Commissione campi sportivi in erba sintetica, che la Figc ha voluto da quest'anno allargata a tutte le leghe, assieme all'Università di Pisa e all'azienda specializzata Limonta. La stessa incaricata dal Cesena, che in Italia si è già cimentata sui centri sportivi di Milan, Inter, Samp e Genoa: «Sui nostri campi l'Adidas ha scelto di testare i tacchetti degli scarpini che produce - spiega il direttore generale Roberto Nusca -. Sono sicuro che il sintetico riuscirà in breve tempo ad abbattere ogni forma di preclusione nei suoi confronti».

L'ultimo ad iscriversi al partito degli scettici è stato Gennaro Gattuso, che ha recentemente dichiarato di non approvare la strada dell'erba artificiale. Proprio il profumo dell'erba sembra uno dei punti di criticità maggiormente sottolineati dai calciatori. Su questo, e sui sistemi di irrigazione, si stanno concentrando gli studi.

Una soluzione al primo problema potrebbe essere la progressiva diminuzione degli intasi in gomma.

In realtà, con l'ultima tecnologia non si parla esclusivamente di erba artificiale: il sistema è misto, lo strato più superficiale è quello naturale. Si tratta, in sostanza, di un gioco di tappeti sovrapposti. I vantaggi? Omogeneità del campo, prima di tutto. Niente rimbalzi irregolari, stesso «ritorno di memoria». Non c'è terra in mezzo ai ciuffi d'erba, quindi addio fango, tanto più che con il particolare meccanismo di drenaggio la pioggia non dovrebbe creare i problemi noti. Riducendo il ristagno, si dovrebbe limitare anche l'effetto del gelo. Se le premesse e le promesse saranno mantenute, il vicino potrebbe iniziare a guardare con invidia all'erba dell'Italia.

fonte: LaStampa.it
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