Calando un misero sipario sullo stato dell’arte dell’attività motoria nella scuola italiana, vogliamo presentarvi un’iniziativa che viene dalla Svizzera e che mira a coinvolgere tutte le classi della scuola dell’obbligo. Lungi da noi la volontà di fare dei confronti, sinceramente improponibili, speriamo che questo progetto, nella sua estrema semplicità e fattività, sia almeno fonte di ispirazione per singoli soggetti di buona volontà.
“Scuola in movimento” è un programma dell’Ufficio della Confederazione svizzera per lo sport UFSPO, il cui compito principale è promuovere lo sport ed elaborare una politica dello sport che poi contribuisce ad attuare. Questa iniziativa, nata nel 2005, vuole motivare classi e scuole in tutta la Svizzera a fare movimento tutti i giorni e a integrare l'attività fisica nella quotidianità, oltre all'educazione fisica scolastica obbligatoria.
Ci si può muovere dappertutto: in aula, in cortile, lungo il tragitto fra casa e scuola, durante gli intervalli prima e dopo le lezioni o facendo i compiti a casa. Oltre ai benefici ormai riconosciuti e validati dalla letteratura scientifica internazionale, alcune ricerche mostrano in maniera evidente quello che movimento e sport a scuola possono fare: programmi di intervento motorio hanno effetti positivi su capacità di concentrazione (“Aging, Physical Activity, and Health”, Roy J. Shephard 1997), memoria, irrorazione sanguigna del cervello e sul clima dell’apprendimento. Grazie a essi, inoltre, bambini e giovani modificano anche il comportamento nel tempo libero, si muovono di più e trascorrono meno tempo davanti alla televisione.
La scuola introduce più movimento nella cultura dell’insegnamento e accompagna l’apprendimento con il movimento, contribuendo alla buona riuscita delle attività scolastiche; offre lo spazio necessario per movimento, gioco e sport e ne fa quindi elementi essenziali della cultura della scuola: “il corpo è più di un semplice sostegno per la testa, e a scuola abbiamo a che fare appunto non con la sola testa, ma con un essere umano nel suo complesso” (Phüse, 2004). Il modello della scuola in movimento è stato concepito in base a criteri temporali (prima o dopo la scuola) e strutturali (a scuola o in classe). In classe l’insegnamento in movimento sfrutta l’effetto positivo del movimento ai fini dell’apprendimento, rifacendosi a:
- principi antropologici (movimento come costante basilare del comportamento umano);
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“Scuola in movimento” è un programma dell’Ufficio della Confederazione svizzera per lo sport UFSPO, il cui compito principale è promuovere lo sport ed elaborare una politica dello sport che poi contribuisce ad attuare. Questa iniziativa, nata nel 2005, vuole motivare classi e scuole in tutta la Svizzera a fare movimento tutti i giorni e a integrare l'attività fisica nella quotidianità, oltre all'educazione fisica scolastica obbligatoria.
Ci si può muovere dappertutto: in aula, in cortile, lungo il tragitto fra casa e scuola, durante gli intervalli prima e dopo le lezioni o facendo i compiti a casa. Oltre ai benefici ormai riconosciuti e validati dalla letteratura scientifica internazionale, alcune ricerche mostrano in maniera evidente quello che movimento e sport a scuola possono fare: programmi di intervento motorio hanno effetti positivi su capacità di concentrazione (“Aging, Physical Activity, and Health”, Roy J. Shephard 1997), memoria, irrorazione sanguigna del cervello e sul clima dell’apprendimento. Grazie a essi, inoltre, bambini e giovani modificano anche il comportamento nel tempo libero, si muovono di più e trascorrono meno tempo davanti alla televisione.
La scuola introduce più movimento nella cultura dell’insegnamento e accompagna l’apprendimento con il movimento, contribuendo alla buona riuscita delle attività scolastiche; offre lo spazio necessario per movimento, gioco e sport e ne fa quindi elementi essenziali della cultura della scuola: “il corpo è più di un semplice sostegno per la testa, e a scuola abbiamo a che fare appunto non con la sola testa, ma con un essere umano nel suo complesso” (Phüse, 2004). Il modello della scuola in movimento è stato concepito in base a criteri temporali (prima o dopo la scuola) e strutturali (a scuola o in classe). In classe l’insegnamento in movimento sfrutta l’effetto positivo del movimento ai fini dell’apprendimento, rifacendosi a:
- principi antropologici (movimento come costante basilare del comportamento umano);
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