18 ottobre 2011

Il corpo è più di un sostegno per la testa! Un progetto svizzero che farà riflettere molti in Italia

Calando un misero sipario sullo stato dell’arte dell’attività motoria nella scuola italiana, vogliamo presentarvi un’iniziativa che viene dalla Svizzera e che mira a coinvolgere tutte le classi della scuola dell’obbligo. Lungi da noi la volontà di fare dei confronti, sinceramente improponibili, speriamo che questo progetto, nella sua estrema semplicità e fattività, sia almeno fonte di ispirazione per singoli soggetti di buona volontà.

“Scuola in movimento” è un programma dell’Ufficio della Confederazione svizzera per lo sport UFSPO, il cui compito principale è promuovere lo sport ed elaborare una politica dello sport che poi contribuisce ad attuare. Questa iniziativa, nata nel 2005, vuole motivare classi e scuole in tutta la Svizzera a fare movimento tutti i giorni e a integrare l'attività fisica nella quotidianità, oltre all'educazione fisica scolastica obbligatoria.
Ci si può muovere dappertutto: in aula, in cortile, lungo il tragitto fra casa e scuola, durante gli intervalli prima e dopo le lezioni o facendo i compiti a casa. Oltre ai benefici ormai riconosciuti e validati dalla letteratura scientifica internazionale, alcune ricerche mostrano in maniera evidente quello che movimento e sport a scuola possono fare: programmi di intervento motorio hanno effetti positivi su capacità di concentrazione (“Aging, Physical Activity, and Health”, Roy J. Shephard 1997), memoria, irrorazione sanguigna del cervello e sul clima dell’apprendimento. Grazie a essi, inoltre, bambini e giovani modificano anche il comportamento nel tempo libero, si muovono di più e trascorrono meno tempo davanti alla televisione.
La scuola introduce più movimento nella cultura dell’insegnamento e accompagna l’apprendimento con il movimento, contribuendo alla buona riuscita delle attività scolastiche; offre lo spazio necessario per movimento, gioco e sport e ne fa quindi elementi essenziali della cultura della scuola: “il corpo è più di un semplice sostegno per la testa, e a scuola abbiamo a che fare appunto non con la sola testa, ma con un essere umano nel suo complesso” (Phüse, 2004). Il modello della scuola in movimento è stato concepito in base a criteri temporali (prima o dopo la scuola) e strutturali (a scuola o in classe). In classe l’insegnamento in movimento sfrutta l’effetto positivo del movimento ai fini dell’apprendimento, rifacendosi a:
- principi antropologici (movimento come costante basilare del comportamento umano);

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