Lo spunto ci arriva da campionati di calcio dell’Est Europa che hanno deciso, anche per ragioni di costi complessivi, di ridurre il numero delle squadre iscritte alla massima divisione. Infatti dopo la Bulgaria che passerà dalla prossima stagiona da 16 a 14 formazioni, si è convinta anche la Romania che starebbe varando un piano per tagliare da 18 fino ad un minimo di 12.
Forse decisamente troppo, ma la dice lunga sulla voglia di contenere i costi. E in Italia? E’ una riforma della quale si parla già da tempo perché le 38 giornate di serie A si sono fatte insostenibili soprattutto per le big, prese dagli impegni nelle coppe ma anche dal dovere di fornire giocatori alle varie nazionali. Così se prima si alzavano voci isolate, adesso si sta formando un fronte compatto che spinge per tornare ad un campionato almeno a 18 e, a scendere, trasformare anche la Serie B, la Prima e la Seconda Divisione.
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Forse decisamente troppo, ma la dice lunga sulla voglia di contenere i costi. E in Italia? E’ una riforma della quale si parla già da tempo perché le 38 giornate di serie A si sono fatte insostenibili soprattutto per le big, prese dagli impegni nelle coppe ma anche dal dovere di fornire giocatori alle varie nazionali. Così se prima si alzavano voci isolate, adesso si sta formando un fronte compatto che spinge per tornare ad un campionato almeno a 18 e, a scendere, trasformare anche la Serie B, la Prima e la Seconda Divisione.
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