Mai partire sconfitti, perché Jerez (seconda prova stagionale del Motomondiale) insegna che anche se la moto spinge c'è altro da insegnare e da imparare. Casey Stoner si è preso la pole. Perfetto. Ma è caduto. Come Simoncelli, Valentino. Uno a uno sono finiti nella sabbia, lasciando che Lorenzo lavorasse con una Yamaha agevolata dalla pioggia nel disbrigo della pratica. Bandiera spagnola la sua, come quella del secondo classificato, Dani Pedrosa che si incolla a Jorge senza mollarlo. Terzo tempo per Hayden, aiutato dalla caduta a tre giri dalla conclusione di Spies. Per il Dottore belle premesse e qualche rimpianto.
Il campione del mondo assume le pose da matador. Ma allo spettacolo più che in pista si assiste fuori. Vale parte 12°, recupera in velocità e scioltezza, complice l'umidità. Si agancia a Stoner, al momento 2° e lo attacca. Le conseguenze sono l'uscita per entrambi fuori dalla pista del circuito iberico. L'australiano della Honda si ritira, Rossi rientra. Peccato che Simoncelli, in testa, abbia sbagliato tutto nella stessa curva del disastro Rossi-Stoner.
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