31 ottobre 2011

IN ITALIA AUMENTA L’USO DEL CASCO TRA GLI SCIATORI

24hAssistance, forte della propria esperienza, segue in collaborazione con l’Istituto superiore di Sanità (l’organo tecnico scientifico del Ministero della Salute) e le località sciistiche un progetto sulla rilevazione dell’uso del casco sulle piste. Nel corso della stagione invernale 2011 il sistema SIMON (Sorveglianza degli incidenti in Montagna) ha sperimentato presso un campione di stazioni sciistiche un monitoraggio degli sciatori per valutare il beneficio socio-sanitario ed economico conseguente all’uso del casco, nonché gli eventuali danni derivanti dall’uso o meno dello stesso.

Sono stati monitorati 24.139 sciatori di età superiore a 14 anni in 11 località. La percentuale d’uso del casco complessiva è risultata pari al 45%, con un incremento del 7% rispetto allo scorso anno, con un range compreso tra il 31% di Monte Piselli e il 58% di Breuil-Cervinia.

Sul tema è intervenuto in sede di dibattito Valerio Zani (Vicepresidente Nazionale CNSAS) “Il casco ed il suo corretto uso sono decisamente importanti nella pratica dello sci in pista, così come nel freeride e in tutte quelle attività che potenzialmente presentano rischi di traumi cranici significativi.
Diversi adulti o soggetti non sottoposti ad obbligo normativo utilizzano, comunque, un casco protettivo che riduce il rischio di lesioni importanti a carico della testa.”
Continua sul tema Andrea Salmeri Direttore del Centro d’Addestramento Alpino della Polizia di Stato “Da quest'anno il personale del Centro Addestramento Alpino di Moena con ogni probabilità testerà il casco sulle piste di sci. Inizieremo ad indossarlo in occasione di ordini pubblici, in occasione di gare, ed valuteremo l'impiego del medesimo in occasione di soccorsi in pista.”

Da questo punto di vista molti Paesi hanno deciso di promuovere e incoraggiare l’uso del casco sulle piste da sci. Da qui nasce un altro studio del ISS: un paragone relativo al uso del casco tra Italia, Canada,Usa, Austria e Francia da cui si evince che in Italia il tasso di trauma cranico è superiore rispetto a quello osservato in Francia ma inferiore a quello canadese.
Nonostante questo si osserva che il tasso di incidentalità francese è più elevato di quello italiano: 2,4 incidenti in Francia contro 2 incidenti ogni mille giornate in italia.
Ipotizziamo circa 1200 incidenti gravi, con un interessamento della testa in oltre la metà dei casi e della
colonna in 1/3 dei casi.
Alla luce di queste considerazioni non appare insensato promuovere accanto all’uso del casco anche l’uso dei dispositivi di protezione atti a proteggere la colonna: il paraschiena.

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