3 dicembre 2011

Motor show in crisi senza i grossi marchi

In tempi di crisi, al Motor show pesano più le assenze delle presenze. La Fiera di Bologna apre i cancelli del salone dell’automobile tra sfarzi e veline. Ma sono le defezioni a non passare inosservate: dal gruppo Bmw-Mini alla Toyota, l’appuntamento che da 36 anni attira migliaia di appassionati delle quattro ruote deve prima di tutto fare i conti con una serie di mancanze prestigiose. Nessuna sorpresa rispetto al passato, ma solo la conferma di una tendenza che pian piano ha sottratto marchi alla kermesse bolognese. E non solo. Perché a una riduzione delle aziende corrisponde un calo dei visitatori: dal 2008 al 2010 l’expo dei motori ha perso oltre 300mila persone.

Le assenze delle grandi case non sembrano comunque far paura ai promotori. “In tempi come questi c’era da aspettarselo”, ha commentato pochi giorni fa Giada Michetti, amministratore delegato di Gl events Italia, il colosso francese che organizza l’evento. È vero che in quasi 40 anni non si è mai vista un’edizione al completo, ma nel 2011 la lista degli assenti si è allungata. Per scelta economica o di marketing, hanno deciso di non partecipare, tra gli altri, Opel, Chevrolet e il duo francese Citroen e Peugeot. “Certo, non è bello. Ma neanche saloni internazionali, come quello di Francoforte, hanno visto la presenza di tutte le case automobilistiche”, ha ribadito Giada Michetti. La primavera potrebbe però riservare un miglioramento. Tanto dipenderà, secondo il Centro Studi Promotor Gl events, da quali misure deciderà di adottare il nuovo governo guidato da Mario Monti. “L’anno prossimo rientriamo nel calendario mondiale dei grandi saloni internazionali, per questo possiamo ben sperare”.

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