30 dicembre 2011

Volley | su Panorama.it i segreti della nazionale di Berruto

La World Cup si conclude il 4 dicembre con un esito crudele per l’Italvolley: malgrado il ricco bottino di 8 vittorie su 11 partite disputate, a parità di punti il Brasile, che vanta il miglior quoziente set (2,071 contro 1,867), si aggiudica il terzo posto. Risultato? Gli azzurri, quarti, mancano per un soffio il pass diretto alle Olimpiadi di Londra 2012 e ora, per partecipare ai Giochi, saranno costretti a vincere uno dei due tornei che si svolgeranno a maggio, a Sofia, e a giugno, a Roma.
Nonostante l’amarissima delusione di una classifica tanto beffarda, il ct della Nazionale Mauro Berruto – 42 anni, torinese, laurea in Filosofia con tesi di Antropologia culturale – dichiara che la trasferta in Giappone rappresenta per il gruppo «una meravigliosa avventura». Scopriamo perché.

Il primo motivo per cui considera l’esperienza così positiva?
Abbiamo dato prova di poter competere alla pari con qualsiasi team. Le cifre parlano chiaro: Polonia e Brasile, seconda e terzo in graduatoria, si sono aggiudicati il nostro identico numero di vittorie.

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