17 novembre 2008

Stagione sci '09 - la stagione del freeride

Molta neve e tante novità sul mondo dello sci. Si avvicina l’apertura di stagione, alcune stazioni hanno già aperto, ma c’è la minaccia del primo sciopero degli addetti agli impianti il 6 dicembre. Un fatto storico, ma esistono margini di trattativa. Colpire all’esordio una stagione che si annuncia promettente può essere autolesionistico.
Ed è una stagione della neve con diverse e importanti innovazioni tecniche, ma soprattutto una tendenza che emerge e «ruba» allo snowboard l’interesse dei giovani, il ritorno ai due sci. In realtà dietro c’è la stessa voglia di colori, acrobazie, adrenalina. A sentire gli adepti le differenze sarebbero enormi, e tecnicamente hanno ragione: chi fa freestyle salta, scorre, ruota e si esalta nelle strutture degli snowpark; chi predilige il freeride non brama altro che pendii di neve fresca da solcare e speroni da cui spiccare voli. Che poi sono anche gli stessi desideri degli snowboarder: fantasia, divertimento. Un po’ esclusi gli sciatori da pista (restano ancora la parte più consistente del mercato), che sempre modellano la loro passione sugli slalom dei campioni di Coppa del Mondo. Sono dunque ormai queste le quattro tribù dello sci da discesa, cui va ancora aggiunta la setta degli scialpinisti, che continua ad ingrossarsi con l’arrivo di chi rifugge da clamori e mode.
A tutti l’industria legata allo sci presta attenzione e per tutti crea di continuo attrezzi dove trasferisce conoscenze e ricerche scientifiche, e rimodella strategie di marketing. Con una costante, la contiguità con la tecnologia aeronautica. Di cui «spia» soprattutto i materiali, avendo identiche esigenze basate su criteri di leggerezza, elasticità resistenza alle torsioni, e in presenza di basse temperature.
Questo inverno si rafforzerà la tendenza del freeride e del freestyle. Tradotto: neve fresca e fuoripista, evoluzioni e adrenalina. Forse un punto d’incontro tra sci tradizionale e fantasia dello snowboard. Ma grosse fette del pubblico giovanile sta migrando dalla tavola ai «twin tips», due sci con punta e code arrotondate (e lamine rinforzate), continuando a realizzare evoluzioni e salti negli snowpark. Altri amano gettarsi su distese vergini e nei boschi con i «fat ski», molto più larghi (anche 176 mm) e sempre a punte rotonde.
Il mercato, avvertiti i segnali già lanciati da un paio di anni, asseconda questo nuovo filone. E c’è chi pensa a soluzioni miste adatte a pista e neve fresca, fra queste un ottimo nuovo attrezzo è il Salomon Tornado WXW Wing. Ma fioriscono i modelli di sci per le nuove tendenze, dalle grafiche di ogni stile ma sempre estrose, che ripercorrono ogni filone artistico, dalla pop art allo psichedelico, dal fumetto al floreale. Tutte le grandi case li inseriscono in catalogo, ma oggetto del desiderio sono i prodotti firmati Armada, marchio californiano, campioni di polivalenza. Così come l’abbigliamento va incontro alle nuove esigenze con capi molto tecnici, ben impermeabilizzati e traspiranti (Peak, Salewa, Fischer). La tedesca Deuter ha pensato anche alla sicurezza con uno zaino (135 euro) che ingloba un protettore dorsale, oltre a diverse soluzioni funzionali.
Per la minoranza che apprezza le sudate gioie delle escursioni in fuoripista non mancano importanti novità. Lo scarpone Garmont Argon (460 euro), con una flessibilità unica dello scafo pensata per la salita e un sistema a irrigidirlo per la discesa. Dynafit lancia due modelli specifici: il Seven Summit (anima di Paulonia / faggio con rinforzo in Titanal e Quadrax) testato sulle più alte vette dei sette continenti che abbina al leggerissimo scarpone ZZero; più da freeride l’agile Manaslu abbinato allo scarpone ZZeus dalla tripla suola.
fonte: www.lastampa.it
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