Una volta c'erano lo sci da discesa, l'alpinismo e il fondo. Poi sui manti innevati sono comparse nuove specialità: alcune si sono imposte, come lo snowboard, altre sono tornate in auge, come il telemark. Oggi tutto questo sembra non bastare più e, ai grandi classici dello sci, si affiancano specialità nuove e sempre più estreme
Lo snowkite, tra le discipline che stanno riscuotendo maggior successo negli ultimi anni, è uno sport invernale adatto a chi ama l'avventura. Abbina una tavola da snowboard al kitesurf, che si gonfia con il vento e permette di spingersi lungo le piste scivolando dolcemente o improvvisandosi in salti acrobatici, regalando momenti di adrenalina intensa. Per poter praticare questo sport è necessario disporre di una superficie piana per riuscire a sollevarsi da terra e prendere velocità con l'aiuto del vento. Ecco perché tra i luoghi preferiti per questo sport il lago di Resia - specchio d'acqua della val Venosta tra i più fotografati d'Italia per il trecentesco campanile che svetta semisommerso al centro - rappresenta il luogo ideale per gli snowkiter. Altro punto di riferimento rimangono i laghi dell'Engadina: a Silvaplana le vele si inseguono spinte dal vento, portando sullo specchio di ghiaccio centinaia di fan di questo nuovo sport.
Ancora di nicchia e praticato quasi solo da professionisti, lo skicross è una disciplina invernale estremamente tecnica e spettacolare. Nel 2010 a Vancouver diventerà specialità olimpica e questo riconoscimento sarà garanzia di un futuro successo. Le regole sono semplici: non ci sono regole, o quasi. Si gareggia su una pista modellata artificialmente con salti, dossi e curve paraboliche. Gli atleti disputano dapprima una fase di training e dopo di qualifiche in cui devono percorrere il tracciato nel minor tempo possibile. La particolarità di questo sport consiste nel fatto che durante le fasi della gara i concorrenti scendono per il tracciato in batterie da quattro atleti, che si affrontano contemporaneamente. Un'altra caratteristica è che il contatto fisico è ammesso,purché non si danneggi palesemente l'avversario e non si mantenga una condotta di gara antisportiva. Patria di questo sport l'Alpe d'Huez, in Francia, dove'è nata e si allena Ophelie David, pluri-campionessa del mondo della specialità.
Il freeride è una declinazione moderna del vecchio fuori pista. Una volta oggetto di pochi spericolati, oggi è una disciplina vera e propria, con tanto di gare. Come quella spettacolare, organizzata dall'Associazione Dolomites Freeride Alta Badia (www.altabadiafreeride.it), che si svolgerà in Val Mezdì nel gruppo del Sella, sabato 28 marzo: su un percorso di media difficoltà scialpinistica, si rievoca una gara che si disputava negli anni '40. Paradiso dei freeriders è il comprensorio sciistico di Alagna (www.alagna.it), che offre possibilità illimitate e ancora in gran parte sconosciute agli amanti del fuoripista. Qui un altro modo, un po' costoso ma di sicura emozione, per praticare il freeride è con l'eliski, che permette di raggiungere in elicottero discese praticamente imbattute e scoprire itinerari in neve fresca anche in primavera.
fonte: www.menstyle.it
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