Pesaro concede il bis e si laurea campione d’Italia a Novara, travolgendo l’Asystel, in una serie che si chiude nel numero minimo di partite: tre. Nessuno scampo per la squadra di Luciano Pedullà, troppo forte l’armata Scavolini di Zé Roberto. Troppo forte in finale, troppo forte durante tutta la stagione che prima dello scudetto aveva visto festeggiare Pesaro altre due volte, in Supercoppa italiana e poi ancora in Coppa Italia (dal 2006 a oggi la società marchigiana ha conquistato 6 trofei). Addirittura un anno intero senza sconfitte.
MARCIA TRIONFALE — Una marcia trionfale guidata dal tecnico - che unico nel volley - ha vinto l’oro olimpico sia con gli uomini (1992) sia con le donne (2008) e che dopo questa partita lascerà la squadra per tornare (definitivamente) in Brasile. Ma vicino a un grande allenatore c’è naturalmente un gruppo di campionesse. Pur perdendo due brasiliane - al termine della scorsa stagione (Sheilla e Mari) - Pesaro ha saputo trovare le atlete giuste per continuare a vincere: Skowronska e Jaqueline. Due numeri raccontano bene il dominio marchigiano in questa stagione: solo 16 set persi in 33 gare di campionato, più in generale solo 3 sconfitte in 50 gare in questa stagione.
NOVARA CHE AFFETTO — L’ultimo match non ha fatto eccezione: la Costagrande anche in gara-3, in un palasport novarese stracolmo, è stata la grande protagonista della serata. Con lei la palleggiatrice Ferretti, esclusa dal giro azzurro, ma capace di guidare ancora il suo gruppo allo scudetto. Novara ci ha provato anche nell’ultima partita, ma con una intensità sempre inferiore, mano a mano che si avvicinava il trionfo di Pesaro nello scudetto numero 64.
Novara-Pesaro 0-3 (18-25, 18-25, 21-25)
fonte: Gazzetta.it
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