Il Chelsea di Ancelotti ha inflitto una lezione di calcio all’Inter di Mourinho. L’amichevole del Rose Bowl di Pasadena è finita con il successo dei Blues per 2-0, ma, complici anche le assenze di Stankovic, Muntari e Samuel, la differenza vista in campo tra le due formazioni è stata molto più ampia rispetto alle due reti di scarto: Terry e compagni hanno giocato a pallone, nel solco di quello che faceva lo scorso anno il Milan, i nerazzurri hanno solo pensato a difendersi dalle iniziative dello scatenato Lampard e di un Drogba deciso a farsi rimpiangere dal suo maestro portoghese (poi salutato negli spogliatoi con affetto). La squadra che aveva un nuovo allenatore sembrava l’Inter e non il Chelsea. Stranezze del pallone...
IL DOMINIO - Se lo Special One voleva dimostrare (a Moratti) che in questo momento c’è una grande differenza di qualità tra la sua formazione e quella di Ancelotti c’è riuscito. Colpa anche, e soprattutto, delle scelte di Mou che ha messo in campo fin dal primo minuto una squadra con l’unico obiettivo difendersi. Quattro difensori, cinque centrocampisti con compiti difensivi, un solo attaccante, l’isolatissimo Balotelli. Risultato? La partita l’ha fatta il Chelsea e Lampard ha giganteggiato toccando (sapientemente) decine di palloni e facendo capire ai tifosi interisti quello che sarebbe potuto essere e che invece non è stato. Non tragga in inganno che l’1-0 di Drogba è nato da una conclusione dalla lunga distanza sulla quale Belec ha commesso una papera gigantesca. I Blues avevano già sfiorato il gol con lo scatenato Drogba e hanno legittimato il vantaggio ancora con l’attaccante ivoriano e con Lampard. Al 25' 5 tiri in porta del Chelsea e 0 dell’Inter, arroccata in difesa della propria metà campo e costretta a rincorrere gli avversari. Mourinho ha trovato la quadratura del cerchio abbassando sulla linea di Cambiasso Zanetti e Obi, inizialmente larghi nel 4-1-4-1, e chiedendo a Vieira e Thiago Motta di fare un passo in avanti per creare difficoltà alla costruzione della manovra inglese (4-3-2-1). Ma se in fase interditiva la mediana a 5 ha in parte limitato la vena di Lampard (bravo anche Cambiasso dopo qualche minuto di apnea) e gli inserimenti di Malouda, questo schieramento ha costretto a un ruolo non suo Vieira e il francese è parso chiaramente a disagio quando doveva attaccare gli spazi. L’Inter ha comunque chiuso la prima frazione in crescendo grazie a qualche buona iniziativa sulla destra di Santon, a Cordoba che in difesa ha chiuso bene e ai minori spazi concessi agli avversari.
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