21 luglio 2009

Moto GP: Valentino Rossi ridimensiona Jorge Lorenzo

Valentino Rossi è salito a quota 101 vittorie e tutti a chiedersi come fa a trovare sempre nuovi stimoli. Come fa? È semplice, ha sempre un avversario da battere. E più è forte, più il furore agonistico del pesarese resta vivo e si alimenta. Ieri dopo la vittoria del Sachsenring, con la nuova lezione inflitta a Jorge Lorenzo, il nuovo che avanza (ma che prende ancora paga) lo si è pungolato sul valore del compagno di squadra, sul suo desiderio di avere attenzioni da n.1 e magari sulle prospettive di un passaggio alla Honda. Rossi si è lasciato andare: "Non può pensare di arrivare, vincere e in due anni essere importante come Valentino. Forse è un po' presuntuoso".

SEGNALI — Parole che spiegano i tanti segnali che Valentino lancia nel confronto diretto, tutti riassumibili nel feroce desiderio di stare davanti. Perché in questo sport quello che conta è stare davanti, tutto il resto sono chiacchiere. Lorenzo mi batte in Giappone, in Francia e in Italia? Adesso vi faccio vedere di cosa sono capace. Ed ecco le quattro gare in cui lo spagnolo non l'ha più vista: Montmeló (indimenticabile), Assen, Laguna Seca e Sachsenring. Jorge sempre vicinissimo, è vero. Ma dietro. E Valentino si è guardato bene dall'abbassare la temperatura, elevando il livello dello scontro anche sul piano verbale. Perché per battere Rossi bisogna essere preparati anche a questo. E Lorenzo deve rispondere in fretta perché a -14 a 8 dalla fine tutto è più che aperto, ma la pressione rende quel tutto molto più difficile.

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