
A calcolare quanto vale il consumatore 'teen' è stata la multinazionale Research International, che la scorsa estate ha interpellato 16 mila giovanissimi in 16 Paesi del globo. Risultato: i ragazzi del Vecchio Continente spendono in media 1.850 euro all'anno 'di tasca propria', cioè con soldi derivanti da paghette, regali, o piccoli lavori part-time. E questo produce un giro d'affari che per l'abbigliamento si aggira sui 12 miliardi di euro, per il settore tecnologico di 8,5 miliardi e per la telefonia di 4,2 miliardi.
I segnali della recessione, però, stanno arrivando anche nel mondo incantato dei giovani. Secondo la banca d'investimento americana Piper Jaffray, negli Usa il crollo del settore moda per i teen è stato del 14 percento nella scorsa primavera. "Genitori e figli tirano la cinghia. Continuano a comprare vestiti, scarpe
e accessori, ma sono diventati più selettivi", dice l'analista Jeff Klinefelter. Nel crollo generale, qualcosa va controtendenza: i soldi spesi per le scarpe sono cresciuti del 9 per cento, per gli accessori dell'8 per cento.
In Italia la situazione è più allarmante se si considera che i nostri teenager spendono 2.130 euro all'anno, 300 euro in più della media europea, e creano un mercato da 10 miliardi di euro (dati Research International del 2008). "E poi bisogna contare tutti quegli acquisti realizzati dai genitori, ma sotto l'influenza decisiva dei figli", spiega Rosella Blumetti, responsabile italiana delle ricerche sugli adolescenti: "Stiamo parlando di un mercato dai numeri davvero importanti".
Quanto ai gusti, l'ultima ricerca Doxa indica che le cinque marche più famose legate alla moda, per i ragazzini dello stivale, sono Nike, Dolce&Gabbana, Gucci, Armani e Adidas. Nel settore telefonia e tecnologia: Nokia, Sony e Samsung.
fonte: espresso.repubblica.it
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