1 agosto 2009

Milan: futuro incerto e intanto Pirlo se ne và

Il caldissimo agosto del Milan comincia con un'altra cessione eccellente: oggi a Londra si tratta per chiudere l'affare Pirlo con il Chelsea. La base è quella voluta da Galliani: solo denaro (tra i 14 e i 18 milioni), e nessuna contropartita tecnica (Pizarro e Mancienne). I soldi incassati verrebbero poi reinvestiti per l'ingaggio di Luis Fabiano, il cui procuratore Fuentes ieri ha lanciato segnali positivi: "Il Siviglia lo lascia andare dove vuole, di fronte a una buona offerta". Cioè a una cifra tra i 14 e i 20 milioni.

Operazioni di mercato a parte, la data da segnare col circoletto rosso per il Milan non è più la Supercoppa europea dei tempi belli. Adesso il cerchio indica sabato 29 e il rosso è il colore dell'allarme che lampeggia: il derby alla seconda giornata è quasi un incubo. All'inizio della stagione, quando ogni proclama è lecito, per la prima volta nell'era Berlusconi il duello con gli stipendiati di Moratti appare impari. Per scacciare il timore della disfatta, da lunedì la squadra è chiamata a una preparazione intensissima. In due settimane, intermezzi di gala permettendo (l'8 a Lisbona col Benfica, il 17 a San Siro con la Juve, il 25 a Madrid col Real), si tenterà di annullare il devastante effetto di quel prolungato impegno a caccia di denaro che è stata la tournée negli Usa e in Baviera, censurata con durezza dai calciatori stessi ("un errore grave", l'ha definita Flamini) e da Leonardo: quattro sconfitte in sei partite (più quella ai rigori col Boca), muscoli appesantiti dalle trasvolate, dal fuso orario e dal ritmo delle gare, autostima in caduta libera per l'esito dei confronti in campo neutro con Chelsea, Inter e Bayern.

Con Pirlo in partenza, ci si aggrappa all'intermittenza di Ronaldinho. Che fa volentieri promesse. Era arrivato in ritiro sovrappeso, la consapevolezza di essere l'unico leader gli ha fatto smaltire chili e scorie: "Mi sento sempre meglio, credo che per il derby potrò essere al massimo". Ora Galliani vuole affiancare un centravanti importante a lui e a Pato: Luis Fabiano, appunto, mentre all'eventuale prestito di Huntelaar dal Real Madrid si oppone l'Ajax, che rivuole il suo ex.
Né questi intrecci, né quelli legati al giovane Hernanes potenziale sostituto di Pirlo o del laziale De Silvestri ulteriore terzino possono entusiasmare i milanisti, avvezzi al caviale, soprattutto perché i loro cugini, dopo Milito e Thiago Motta, il fuoriclasse l'hanno visto arrivare. E il perfido Etò o si è subito calato nella parte: "Il derby mi interessa fino a un certo punto. Dobbiamo pensare a scudetto e Champions". La differenza di stato d'animo si vede: sono 40 mila per ora gli abbonati dell'Inter, meno della metà quelli del Milan. La tradizione vuole che l'impennata coincida con un colpo di mercato, stile Ronaldinho.

Ma stavolta Berlusconi si limiterà a garantire a Leonardo l'allargamento numerico di una rosa che l'allenatore giudica insufficiente: "Se vogliamo essere la sorpresa del campionato, dobbiamo aggiungere qualche giocatore". Il solo imperturbabile è Inzaghi: a Monaco ha incontrato Gerd Muller, del quale conta di battere il record di gol europei (66 a 69). Sempreché l'altra data agostana segnata in rosso - il 27, giorno del sorteggio dei gironi di Champions - non aggiunga altri incubi a quello del derby.

fonte: Repubblica.it
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