Aquilani è volato in Inghilterra, Giuseppe Rossi in Italia è sempre con le valigie sul letto, Macheda è il nuovo idolo dei tifosi dello United. Di questo passo per comporre le nazionali, e non solo la Nazionale A, i nostri commissari tecnici dovranno volare sempre più da una parte all’altra dell’Europa, e staccare il filo con il campionato italiano. Un’esagerazione? Forse no, forse si: fatto sta che in Italia, un Paese per vecchi (dove l’età media della classe dirigente è la più elevata dei Paesi Occidentali), si gioca anche un campionato di calcio per vecchi. Lo dice uno studio della Fifa: i nostri club nell’ultima stagione sono stati gli ultimi in Europa per numero di giovani cresciuti nei vivai e impiegati in prima squadra.
Fanalino di coda — Il 4° rapporto annuale dell’Osservatorio sui calciatori professionisti (PFPO), commissionato dalla Fifa, inchioda l’Italia alle proprie responsabilità in materia di politiche di lancio di giovani in prima squadra: nell’ultima stagione, i giovani tirati sù nei vivai sono stati solo il 12,8% del totale dei calciatori impiegati nelle gare di serie A. Un dato che fa dell’Italia il fanalino di coda rispetto al resto dell’Europa benestante della pelota. Il rapporto analizza i 5 campionati europei più importanti del continente: Premier, Liga, Bundesliga, Serie A, Ligue 1. Si scopre così che siamo lontani anni luce dai club francesi, dove la percentuale di giovani è del 30,3%, e dalle società spagnole, inglesi e tedesche. Complessivamente in Europa la percentuale dei giovani provenienti dai vivai è però scesa dal 22% al 21%. Il segno meno si registra per il quarto anno consecutivo.
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Fanalino di coda — Il 4° rapporto annuale dell’Osservatorio sui calciatori professionisti (PFPO), commissionato dalla Fifa, inchioda l’Italia alle proprie responsabilità in materia di politiche di lancio di giovani in prima squadra: nell’ultima stagione, i giovani tirati sù nei vivai sono stati solo il 12,8% del totale dei calciatori impiegati nelle gare di serie A. Un dato che fa dell’Italia il fanalino di coda rispetto al resto dell’Europa benestante della pelota. Il rapporto analizza i 5 campionati europei più importanti del continente: Premier, Liga, Bundesliga, Serie A, Ligue 1. Si scopre così che siamo lontani anni luce dai club francesi, dove la percentuale di giovani è del 30,3%, e dalle società spagnole, inglesi e tedesche. Complessivamente in Europa la percentuale dei giovani provenienti dai vivai è però scesa dal 22% al 21%. Il segno meno si registra per il quarto anno consecutivo.
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