22 settembre 2009

F1 - per Briatore condanna giusta o regolamento di conti?

Flavio Briatore radiato da ogni attività motoristica a tempo indeterminato, non potrà più nemmeno gestire piloti impegnati in gare ufficiali. Questa la decisione del consiglio mondiale Fia. Una condanna all’ergastolo, accanita, severissima. Ben più grave della squalifica per 5 anni inflitta al capotecnico Symonds mentre a Nelsinho Piquet che pure ha cospirato per produrre l’incidente volontario di Singapore viene garantita totale immunità.

Le prove? La Fia si è accontentata dell’ammissione di colpa offerta dalla Renault che diventa quindi la principale accusatrice del manager italiano. Il quale ha ora la sola possibilità di ricorrere presso al giustizia civile, cosa che farà senz’altro a brevissima.

Abbiamo ipotizzato che questo processo potesse somigliare ad un regolamento di conti. Questa sentenza per molti verso lo conferma. Abbiamo ipotizzato un doppio patto tra la Fia Piquet e la Renault. Questa sentenza non cancella il sospetto. Perché non contiene alcuna spiegazione, alcuna prova esplicita.

La colpevolezza di Briatore emerge da inchieste interne alla Renault e alla Fia i cui risultati non appaiono. In aggiunta la violenza della pena inflitta a Briatore sembra persegua la volontà di toglierlo di mezzo del tutto e per sempre, il che di certo fa comodo a Mosley, il suo nemico conclamato, ad Ecclestone preoccupatissimo di avere a che fare con un rivale così abile nella gestione del denaro.

Quindi, c’è un colpevole conclamato ma per accogliere tutto questo come il risultato di un vero processo ci vuol altro. Ci vogliono le prove, ad esempio. Ci vuole una giuria al di sopra di ogni sospetto.

fonte: Grandprix Sport Mediaset
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