19 febbraio 2010

Vancouver 2010 - incidenti e cadute, la sicurezza sotto accusa

Tanto entusiamo per le Olimpiadi di Vancouver ma anche tanti rischi per gli atleti. Nei Giochi canadesi finisce sotto osservazione la sicurezza di pubblico e protagonisti. La morte dello slittinista georgiano Nodar Kamatarishvili è stato il più tragico tra gli incidenti che stanno accompagnano lo svolgimento delle gare a cinque cerchi. Si punta il dito contro il budello di ghiaccio dello Sliding Whistler Center teatro in questi giorni delle prove del bob a due. Almeno undici equipaggi si sono rovesciati nelle prime due giornate di prove a testimonianza che la pista è defficile da gestire anche per i migliori. Beat Hefti, vincitore della coppa del mondo di quest'anno, ha saltato la seconda prova dopo aver sbattuta la testa nella prima discesa. E' stato portato in ospedale per accertamenti ma dovrebbe tornare in pista oggi. Anche l'australiano Duncan ha saltato la prova di ieri per decisione dei medici. Solamente mercoledì si sono verificati otto incidenti, tre nella giornata di ieri, compresi quelli del giapponese Suzuki, che ha saltato la seconda prova, e dell'italiano Fabrizio Tosini. Gli ufficiali di gara si sono affrettati a precisare che non c'è stato nessun incidente grave e che nelle discipline veloci il rischio è dietro l'angolo. La federazione internazione di slittino ha intanto annunciato di voler rivedere qualcosa nello svolgimento delle gare per le prossime olimpiadi. E' in programma quindi l'apertura di un tavolo tecnico le cui conclusioni saranno rese note a fine marzo. Sgambetti delle condizioni meterologiche a parte anche la prova di discesa libera di due giorni fa ha messo a dura prova il fisico e la sicurezza delle sciatrici. Il fondo ghiacciato della pista Franz's ha reso la gara massacrante, costringendo le atlete a "lavorare" sulle lamine per contenere le continue vibrazioni. Melte le atlete cadute, tra cui l'espertissima svedese Anja Paerson e la rumena Edith Miklos che è stata portata via in elicottero dopo essere finita a 100 km/h contro le reti di protezione. La francese Dominique Gisin è stata schizzata per aria nell'ultimo salto finendo pericolosamente vicino al pilone dell'arrivo. Le altre hanno tagliato il traguardo stremate. Risultato di una gara che è stata fatta disputare nonostante le atlete non abbiano mai realmente testato la pista. La prova fatta in due parti a causa del maltemo, prima la parte alta e poi, a distanza di ore, la parte bassa, non si è rivelata sufficiente. Nel fondo la slovena Petra Majdic è finita fuori pista nella fase di riscaldamento precipitando in un fosso alto quasi due metri ed è stata costretta a fare tutta la gara con quattro costole fratturate. Senza contare i 19 feriti provocati dal cedimento di una struttura ad un concerto, programmato nell'ambito delle manifestazioni collaterali. "Go Canada Go" ma con più attenzione.

fonte: Virgilio Sport
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