Il Capo della Procura Antidoping del Coni, classe 1931, sarà al via dell’evento del 3 ottobre che coinciderà con il campionato italiano Aimanc. Iscrizioni verso quota duemila. E, grazie alla partnership con Marca Treviso, il ciclista proveniente da più lontano sarà premiato con un’opera del maestro Valentino MoroUn ospite d’eccezione per la Prosecco Cycling Classic. Il 3 ottobre, a Valdobbiadene, tra i tanti appassionati che contribuiranno a rinnovare il fascino di quella che nel 2009 è stata la gran fondo italiana più partecipata d’autunno, ci sarà anche Ettori Torri, il Capo della Procura Antidoping del Coni.
Classe 1931, figura di riferimento nell’ambito della giustizia sportiva in Italia, Torri sale sempre in bicicletta con piacere e a Valdobbiadene sarà una delle figure di maggior spicco tra i "ciclogiuristi" che parteciperanno al campionato italiano Aimanc, la grande rassegna dedicata a magistrati, avvocati e notai con la passione per le due ruote.
Nelle cuore delle colline di Valdobbiadene, Torri scoprirà un evento strettamente legato al territorio del Docg Prosecco Superiore. Dove gli appassionati, per un fine settimana, si ritrovano immersi in un mondo in cui ciclismo fa più che mai rima con turismo. E in cui il confronto non è mai all’insegna dell’agonismo esasperato, primo gradino di una degenerazione che porta ai mali combattuti dallo stesso Capo della Procura Antidoping del Coni.
Intanto, a dieci giorni esatti dalla Prosecco Cycling Classic, le iscrizioni continuano ad aumentare. L’evento di Valdobbiadene è ormai proiettato verso i duemila partecipanti, con una dozzina di nazioni rappresentate. Un successo che premia gli sforzi congiunti della Prosecco Cycling Classic e del Consorzio di Promozione Turistica Marca Treviso.
Simbolo di questa partnership, il premio speciale riservato al partecipante alla Prosecco Cycling Classic proveniente da più lontano. Una preziosa creazione, realizzata interamente a mano dal maestro del ferro battuto Valentino Moro, che sintetizza uno dei tratti più caratteristici delle colline di Valdobbiadene: il tralcio di una vite.
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