18 agosto 2011

Per il ministro Calderoli i calciatori sono "una casta di viziati"

Lo sciopero dei calciatori, o almeno lo sciopero che la Serie A ha minacciato, smuove pareri anche dal mondo della politica. Ad alzare la voce questa volta è il ministro della Semplificazione normativa, Roberto Calderoli: "Se dovessero continuare a minacciare lo sciopero o ritorsioni, proporrò che come ai politici anche ai calciatori venga raddoppiata l'aliquota del contributo di solidarietà", ha detto l'esponente leghista.

"I calciatori fanno i capricci - va avanti Calderoli -: non so se sia giusto o meno il contributo di solidarietà, ma se c'è qualcuno dovrebbe pagarlo sono proprio i calciatori che rappresentano la casta dei viziati". Parole forti dallo stesso politico che lo scorso anno propose una riduzione degli stipendi la rinuncia ai premi partita in caso di vittoria mondiale.

L'AIC RISPONDE "VIZIATI? E? UNA STUPIDAGGINE" - Se si getta il sasso, l'acqua si muove: pronta la reazione dell'associazione dei calciatori, nelle parole del vice-presidente Aic, Leo Grosso: "E' una stupidaggine dire che i giocatori sono viziati. I calciatori sono contribuenti che pagano le tasse e sono in regola. Ma se per contratto il compenso concordato è al netto, allora il contributo di solidarietà andrà pagato dalle società. E mi stupiscono le parole di Galliani in questo senso".

L'ad rossonero ritiene che, "Qualunque cosa ci sia scritta sui contratti, riguardo al contributo di solidarietà anticipo che per noi graverà al cento per cento sui calciatori. Facciano sciopero tutta la vita ma su questo non si transige, la pagheranno loro e non le società".

"La situazione è semplice e chiara, i giocatori sono lavoratori subordinati e in quanto tali rispettano le stesse regole, pagando regolarmente le tasse - la replica di Grosso ai microfoni di Sky Sport 24 - Sui contratti fatti sulla base dell'accordo vecchio che è scaduto è indicata una cifra lorda e una cifra netta e società e calciatori possono aver stabilito a quale cifra fare riferimento. Se l'accordo fa riferimento al lordo, la tassa è carico del calciatore, se fa riferimento al netto è a carico della società. Se non è previsto nulla, l'inasprimento dell'aliquota grava sul calciatore. La legge è quella che è, il contratto è quello che è, il resto è speculazione spicciola".

BERETTA "AIC DIA SEGNALE RESPONSABILITA'" - "Credo che sia auspicabile, e penso che anche tutti se lo aspettino, un segnale di responsabilità da parte di chi ha consistenti privilegi". Maurizio Beretta, presidente della Lega di serie A, interviene così, contattato dall'Agenzia ITALPRESS, sulla polemica a distanza tra club e calciatori sul contributo di solidarietà disposto dalla norma che è stata da poco pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale e che diverrà legge fra 60 giorni.

"La posizione è molto chiara - prosegue Beretta - viene richiesto un contributo straordinario a chi percepisce un reddito al di sopra di certe cifre. Dal punto di vista dell'interpretazione, il meccanismo è abbastanza chiaro e credo che stiamo travalicando il dato reale della situazione. Siamo in una fase complessa per il Paese e si chiede a coloro che hanno una condizione di maggior favore rispetto ad altri un contributo di solidarietà". 

fonte: Eurosport
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