L’aveva detto: “Punto a dieci titoli”. E ieri, ai Mondiali di Brasilia, ha compiuto un altro passo verso il suo personalissimo traguardo. Un traguardo da fuoriclasse assoluta, costruito su un esplosivo mix di talento, grinta e passione.
Silvia Marangoni è una pioniera del pattinaggio artistico inline: nel 2002, a Wuppertal, ha vinto il primo titolo iridato assegnato nella specialità in cui il pattino ha le ruote in linea. Da allora, non si è più fermata. Brasilia rappresenta l’ottava perla (sesta consecutiva, a partire da Murcia 2006) di una carriera ineguagliabile.
La concorrenza cresce, i confini del pattinaggio si allargano, ma la Marangoni ha dimostrato di essere ancora la numero uno. La trevigiana, stella dello Skating Club Oderzo, allenata da Samo Kokorovec, ha gettato le basi del suo ottavo titolo mondiale primeggiando nello “short program”, dove si è espressa sulle note di un flamenco. Poi ha confermato la leadership nel programma lungo, dov’è stata accompagnata dalla musica classica e romantica di “Giselle”.
Alle sue spalle, nella classifica finale, due statunitensi, Natalie Motley e Courtney Donovan, un’australiana, Kristen Slade, una cinese di Taiwan, Chia Ling Hsin, e una cilena, Francisca Cabrera Antoine. Per il suo ottavo titolo iridato, Silvia Marangoni ha veramente messo d’accordo il mondo.
La spedizione iridata dei pattinatori trevigiani è iniziata come meglio non avrebbe potuto. Poche ore dopo il successo della Marangoni, è infatti arrivata la vittoria di Andrea Girotto nel singolo juniores.
Il pattinatore di Musano di Trevignano, allenato da Paolo Colombo (tecnico trevigiano inserito nello staff azzurro a Brasilia), ha ripagato la fiducia del commissario tecnico Antonio Merlo, che lo ha convocato per la rassegna iridata al termine di un anno condizionato da un infortunio al ginocchio, operato lo scorso aprile.
Classe 1992, in forza alla Scuola di Pattinaggio Artistico Musano, un’autentica fucina di talenti, Girotto è un atleta avviato ad una fulgida carriera. Veste la maglia azzurra dal 2005, ha vinto medaglie a livello nazionale, europeo e mondiale. Ma non era mai salito sul gradino più alto del podio in una rassegna iridata.
Impegnato sino all’ultimo da Simone Porzi - un duello tutto azzurro che ha confermato la tradizione, anche in chiave giovanile, del pattinaggio artistico italiano – Girotto ha dato spettacolo, dimostrandosi atleta non solo di fulgida classe, ma anche di grande personalità.
Solo così è possibile arrivare per la prima volta in vetta al mondo, al termine di una stagione in gran parte vissuta lontana dalle piste. Il futuro, oltre che il presente, pattina già con lui.
Archiviata la fantastica doppietta mondiale, il pattinaggio trevigiano è ora pronto ad applaudire il resto del gruppo impegnato a Brasilia: Mirko Pontello (Skating Club San Polo) nelle Coppie Danza (con Melissa Comin De Candido), Pamela Cappeller (Scuola di Pattinaggio Artistico Musano) nelle Coppie Artistico (insieme a Marco Garelli) e le Royal Eagles, il team spettacolo dello Skating Club Don Bosco di Mareno.
fonte | FIHP TREVISO
Silvia Marangoni è una pioniera del pattinaggio artistico inline: nel 2002, a Wuppertal, ha vinto il primo titolo iridato assegnato nella specialità in cui il pattino ha le ruote in linea. Da allora, non si è più fermata. Brasilia rappresenta l’ottava perla (sesta consecutiva, a partire da Murcia 2006) di una carriera ineguagliabile.
La concorrenza cresce, i confini del pattinaggio si allargano, ma la Marangoni ha dimostrato di essere ancora la numero uno. La trevigiana, stella dello Skating Club Oderzo, allenata da Samo Kokorovec, ha gettato le basi del suo ottavo titolo mondiale primeggiando nello “short program”, dove si è espressa sulle note di un flamenco. Poi ha confermato la leadership nel programma lungo, dov’è stata accompagnata dalla musica classica e romantica di “Giselle”.
Alle sue spalle, nella classifica finale, due statunitensi, Natalie Motley e Courtney Donovan, un’australiana, Kristen Slade, una cinese di Taiwan, Chia Ling Hsin, e una cilena, Francisca Cabrera Antoine. Per il suo ottavo titolo iridato, Silvia Marangoni ha veramente messo d’accordo il mondo.
La spedizione iridata dei pattinatori trevigiani è iniziata come meglio non avrebbe potuto. Poche ore dopo il successo della Marangoni, è infatti arrivata la vittoria di Andrea Girotto nel singolo juniores.
Il pattinatore di Musano di Trevignano, allenato da Paolo Colombo (tecnico trevigiano inserito nello staff azzurro a Brasilia), ha ripagato la fiducia del commissario tecnico Antonio Merlo, che lo ha convocato per la rassegna iridata al termine di un anno condizionato da un infortunio al ginocchio, operato lo scorso aprile.
Classe 1992, in forza alla Scuola di Pattinaggio Artistico Musano, un’autentica fucina di talenti, Girotto è un atleta avviato ad una fulgida carriera. Veste la maglia azzurra dal 2005, ha vinto medaglie a livello nazionale, europeo e mondiale. Ma non era mai salito sul gradino più alto del podio in una rassegna iridata.
Impegnato sino all’ultimo da Simone Porzi - un duello tutto azzurro che ha confermato la tradizione, anche in chiave giovanile, del pattinaggio artistico italiano – Girotto ha dato spettacolo, dimostrandosi atleta non solo di fulgida classe, ma anche di grande personalità.
Solo così è possibile arrivare per la prima volta in vetta al mondo, al termine di una stagione in gran parte vissuta lontana dalle piste. Il futuro, oltre che il presente, pattina già con lui.
Archiviata la fantastica doppietta mondiale, il pattinaggio trevigiano è ora pronto ad applaudire il resto del gruppo impegnato a Brasilia: Mirko Pontello (Skating Club San Polo) nelle Coppie Danza (con Melissa Comin De Candido), Pamela Cappeller (Scuola di Pattinaggio Artistico Musano) nelle Coppie Artistico (insieme a Marco Garelli) e le Royal Eagles, il team spettacolo dello Skating Club Don Bosco di Mareno.
fonte | FIHP TREVISO
0 commenti:
Posta un commento