La stagione degli sport invernali è alle porte. Complici scarso allenamento, piste affollate, distrazioni o semplicemente il freddo, spesso si incorre in traumi, dolori muscolari, distorsioni, slogature, lussazioni o fratture. Nel caso…niente panico! La medicina omeopatica, per trattare queste problematiche, offre soluzioni valide, come arnica, rhus toxicodenderon, associazione di ledum palustre o R34, altamente efficaci e del tutto prive di effetti indesiderati.
Ormai ci siamo. Fra qualche settimana, con il ponte di Sant’Ambrogio, si aprirà ufficialmente la stagione sciistica. A tutti gli appassionati delle piste innevate, che in occasione del primo fine settimana o delle vacanze natalizie, in partenza per la montagna, si apprestano a preparare sci, guanti, scarponi e ogni genere di accessorio utile, è bene ricordare di mettere in valigia anche due prodotti omeopatici: arnica (in crema e granuli) e rhus toxicodenderon. Si tratta infatti di due presidi di estrema utilità, in grado di coniugare l’assenza
di effetti indesiderati con un’efficacia non inferiore a quella dei preparati allopatici maggiormente pubblicizzati. “L’arnica, con il suo contenuto in lavonoidi, triterpeni, lattoni sesquiterpenici e oli essenziali, è il farmaco di elezione in caso di traumi: esplica infatti azione antidolorifica, antinfiammatoria e antiedemigena, in particolare sui tessuti molli che vanno particolarmente incontro a tumefazione e gonfiore” spiega Dario Chiriacò, omeopata, Presidente dell’Ordine dei Medici di Rieti e responsabile della Commissione della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO) per le medicine non convenzionali. “La pomata va applicata direttamente sull’area interessata purchè non ci siano ferite aperte. La formulazione in granuli 30 CH 2-3 volte al giorno, in funzione dell’entità del trauma, determina un effetto antiemorragico e antidolorifico particolarmente apprezzabile in presenza di ematoma”. Nel caso in cui quest’ultimo fosse più esteso è utile l’associazione di ledum palustre. La dinamizzazione arnica 200 K (un tubo una o più volte al giorno) è invece impiegata per traumi psichici, accompagnati da sofferenza e angoscia. “Altri principi sinergici all’arnica sono Rhus toxicodendron (3 granuli 30 CH 2-3 volte al giorno), indicato per dolori muscolari, distorsioni, slogature e lussazioni, e hypericum (3 granuli 3 volte al giorno), noto fitoterapico antidepressivo ma caratterizzato, a diluizioni maggiori, di azione antinfiammatoria e pertanto efficace nei traumi a carico di zone riccamente innervate, come per esempio lo schiacciamento di un dito” aggiunge Chiriacò. L’omeopatia viene in soccorso anche nell’evenienza di una frattura: “calcarea carbonica, ricavata dal guscio dell’ostrica, oppure R34, costituito dall’associazione di più principi tra cui Calcium carbonicum Hahnemanni, Calcium fluoratum, Calcium phosphoricum e Calcium hypophosphoricum, esplicano un effetto trofico che stimola la formazione del callo osseo” precisa Chiriacò.
Questi i principali rimedi da portare con sé, ma non bisogna dimenticare altri due componenti indispensabili per una vacanza in montagna: un tempestivo e adeguato allenamento prima di affrontare un impegno fisico, da calibrare opportunamente in funzione delle proprie capacità, e il rispetto del codice comportamentale e delle norme in tema di prevenzione e sicurezza. Come riportato dai due rapporti tecnici finora pubblicati dal sistema SIMON (Sorveglianza degli Incidenti in MONtagna), attivato nel 2003 dall’Istituto Superiore di Sanità, sono oltre 26mila gli incidenti sulle piste da sci, due terzi dei quali dovuti a cadute accidentali e nel 10% dei casi a collisioni con un’altra persona.
fonte | www.omeoimo.it
Ormai ci siamo. Fra qualche settimana, con il ponte di Sant’Ambrogio, si aprirà ufficialmente la stagione sciistica. A tutti gli appassionati delle piste innevate, che in occasione del primo fine settimana o delle vacanze natalizie, in partenza per la montagna, si apprestano a preparare sci, guanti, scarponi e ogni genere di accessorio utile, è bene ricordare di mettere in valigia anche due prodotti omeopatici: arnica (in crema e granuli) e rhus toxicodenderon. Si tratta infatti di due presidi di estrema utilità, in grado di coniugare l’assenza
di effetti indesiderati con un’efficacia non inferiore a quella dei preparati allopatici maggiormente pubblicizzati. “L’arnica, con il suo contenuto in lavonoidi, triterpeni, lattoni sesquiterpenici e oli essenziali, è il farmaco di elezione in caso di traumi: esplica infatti azione antidolorifica, antinfiammatoria e antiedemigena, in particolare sui tessuti molli che vanno particolarmente incontro a tumefazione e gonfiore” spiega Dario Chiriacò, omeopata, Presidente dell’Ordine dei Medici di Rieti e responsabile della Commissione della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO) per le medicine non convenzionali. “La pomata va applicata direttamente sull’area interessata purchè non ci siano ferite aperte. La formulazione in granuli 30 CH 2-3 volte al giorno, in funzione dell’entità del trauma, determina un effetto antiemorragico e antidolorifico particolarmente apprezzabile in presenza di ematoma”. Nel caso in cui quest’ultimo fosse più esteso è utile l’associazione di ledum palustre. La dinamizzazione arnica 200 K (un tubo una o più volte al giorno) è invece impiegata per traumi psichici, accompagnati da sofferenza e angoscia. “Altri principi sinergici all’arnica sono Rhus toxicodendron (3 granuli 30 CH 2-3 volte al giorno), indicato per dolori muscolari, distorsioni, slogature e lussazioni, e hypericum (3 granuli 3 volte al giorno), noto fitoterapico antidepressivo ma caratterizzato, a diluizioni maggiori, di azione antinfiammatoria e pertanto efficace nei traumi a carico di zone riccamente innervate, come per esempio lo schiacciamento di un dito” aggiunge Chiriacò. L’omeopatia viene in soccorso anche nell’evenienza di una frattura: “calcarea carbonica, ricavata dal guscio dell’ostrica, oppure R34, costituito dall’associazione di più principi tra cui Calcium carbonicum Hahnemanni, Calcium fluoratum, Calcium phosphoricum e Calcium hypophosphoricum, esplicano un effetto trofico che stimola la formazione del callo osseo” precisa Chiriacò.
Questi i principali rimedi da portare con sé, ma non bisogna dimenticare altri due componenti indispensabili per una vacanza in montagna: un tempestivo e adeguato allenamento prima di affrontare un impegno fisico, da calibrare opportunamente in funzione delle proprie capacità, e il rispetto del codice comportamentale e delle norme in tema di prevenzione e sicurezza. Come riportato dai due rapporti tecnici finora pubblicati dal sistema SIMON (Sorveglianza degli Incidenti in MONtagna), attivato nel 2003 dall’Istituto Superiore di Sanità, sono oltre 26mila gli incidenti sulle piste da sci, due terzi dei quali dovuti a cadute accidentali e nel 10% dei casi a collisioni con un’altra persona.
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