21 maggio 2009

Il cervello degli uomini è fatto per guardare lo sport

Il cervello dei maschi ama di più guardare e imitare persone che fanno movimenti atletici e veloci, mentre quello delle femmine preferisce armonia e staticità. Lo afferma uno studio italiano pubblicato sulla rivista PLOs ONE.

Ricercatori del Laboratorio di elettrofisiologia cognitiva dell’Università di Milano-Bicocca coordinati da Alice Mado Proverbio, in collaborazione con Federica Riva e Alberto Zani dell’Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare del Cnr di Milano-Segrate, hanno registrato i potenziali bioelettrici che riflettono l’attività del cervello in studenti universitari maschi e femmine mentre osservavano diapositive di persone (di diversa età e sesso) impegnate in movimenti altamente dinamici, come salti, azioni atletiche, corsa, tuffi, ecc., rispetto a persone ritratte in pose statiche, per esempio un ragazzo che gioca a scacchi o fuma una sigaretta.

“Dopo 350 millisecondi dalla presentazione dell’immagine”, spiega la responsabile dello studio, “si notava un’intensa attività dei neuroni specchio inferoparietali motori e premotori, che normalmente codificano l’azione, in misura molto maggiore in relazione alle immagini dinamiche rispetto a quelle statiche, soprattutto nel cervello maschile. Nel cervello femminile è emerso, invece, un interesse generalizzato verso tutte le figure umane e un minore effetto di differenza tra immagini denotanti sforzo muscolare intenso piuttosto che debole”.

Questa diversità riscontrata tra i sessi potrebbe essere di origine parzialmente biologica, considerato che l’individuo maschile è dotato di un apparato muscolare mediamente più potente e potrebbe rispecchiarsi maggiormente nello sforzo muscolare altrui. Parallelamente, potrebbe riflettere una preferenza culturale dei giovani maschi adulti per azioni ad alto dinamismo che si svolgono in un contesto sportivo.

Questi nuovi dati aiutano a comprendere i meccanismi imitativi per cui ci si prepara dal punto di vista sia fisiologico sia corticale a compiere un’azione semplicemente guardando i nostri simili. “E il caso”, sottolinea Mado Proverbio, “dei calciatori che si preparano a segnare un rigore mentre osservano i compagni già in azione, o di chi si prepara ad attraversare un ponte pericolante e guarda le strategie motorie dei compagni che lo precedono.” Infatti, è nota da tempo l’utilità nell’esaminare immagini che ritraggono il gesto sportivo, o la semplice immaginazione del gesto per la preparazione atletica.
La possibilità di attivare la corteccia motoria e quella premotoria, che governano il nostro stesso movimento, semplicemente mostrando visivamente azioni umane spiega anche perché è così interessante per noi vedere gli altri che si muovono, per esempio una partita di calcio o una gara di ballo in televisione. 

Studi fisiologici precedenti avevano mostrato che l’osservazione di atleti impegnati in attività muscolare di crescente intensità (per esempio sollevamento pesi o tapis roulant) da parte di persone immobili generava in loro un aumento della frequenza respiratoria e del battito cardiaco, come se rispecchiassero nel loro corpo lo sforzo muscolare degli atleti, ma finora nulla era noto sulla concomitante attività cerebrale.

Fonte: Ufficio stampa CNR - Laboratorio di elettrofisiologia cognitiva dell’Università Milano-Bicocca 2009.
Categories:

0 commenti:

Posta un commento

    Followers

    Visualizzazioni totali