23 settembre 2009

F1: per salvare la Renault Mosley ha voluto la testa di Briatore

La verità su questo pasticciatissimo, violentissimo verdetto Fia, comincia a venire a galla. Il contributo più significativo lo fornisce Mohammed Ben Sulayem, presidente dell'Automobil Club degli Emirati Arabi, ex pilota di rally e vicepresidente Fia. Un fedelissimo di Mosley. Il quale, fresco fresco, a proposito del processo di lunedì scorso, dichiara al quotidiano inglese Guardian: "Abbiamo negoziato ogni cosa prima (della riunione del consiglio mondiale) e tutti siamo felici del risultato...Il mio dovere è tutelare l'investimento fatto per il Gran Premio di Abu Dhabi. E' un grande show e ha bisogno dei team. Tutti noi vogliamo vedere la Renault (in F.1)".

Ben Sulayem era il commissario sportivo che squalificò la Renault in Ungheria per la ruota persa in pista da Alonso e che non si ripresentò nemmeno all'appello. E' una altissima carica federale. La sua dichiarazione conferma ciò che stiamo sospettando da giorni e cioè che c'è stato un accordo tra Mosley e la Renault precedente al processo, un accordo destinato a tutelare la Casa francese.

Sotto la minaccia di una pesantissima multa (circa 25 milioni di dollari) la Renault avrebbe minacciato il ritiro dalle corse. Una eventualità che probabilmente ha mosso Bernie Ecclestone allo scopo di tenere in pista un attore importantissimo. In cambio di un colpevole eccellente e cioè Flavio Briatore. Il fantomatico Mister X sarebbe saltato fuori a quel punto. Un testimone anonimo ma perfetto per inchiodare Briatore con una testimonianza utile all'accusa e cioè a Mosley.

fonte: Sport Mediaset
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