Se ne è andato il papà della nostra televisione. Se ne è andato colui che, insieme ad Alberto Sordi, ha meglio incarnato e rappresentato vizi e virtù dell'italiano medio nella seconda metà del XX secolo. E Mike Bongiorno, ancora più di Sordi, è stato uomo di sport. praticato e tifato. Spesso nelle sue trasmissioni raccontava delle sue avventure sportive, della sua passione per la montagna ("E' la mia vita" disse) sia come sciatore sia come alpinista. Proprio ad alta quota venne immortalato in una celebre campagna pubblicitaria per la Grappa Bocchino: proprio durante le riprese di uno spot rimase bloccato sulla vetta del Cervino a causa del maltempo e solo un rocambolesco salvataggio in elicottero evitò il peggio.
Una vita da sportivo — Bongiorno era però uno sportivo a tutto tondo: lui parlava della sua passione per le immersioni ("Sono un sub-normale" usava dire, facendo finta di fare una delle sue proverbiali gaffe), per il tennis e per le corse coi cani da slitta, ma raccontava più di rado della sua grande passione per il trotto che più volte negli Anni 50 lo vide protagonista su un sulky sia all'ippodromo milanese di San Siro (dove creò anche una scuderia, la "San Michele") sia a quello bolognese dell'Arcoveggio. Mai nascose la passione per la Juventus e tra le mille trasmissioni di una carriera durata oltre 50 anni ci fu anche "Juventus- una squadra per amico", condotta nel 2003 su Rai Uno, ma è più curioso ricordare che nel 1978, quando approdò alla corte di Berlusconi, la prima trasmissione che condusse su Telemilano (antenata di Canale 5) fu "MilanInter Club", una rassegna sportiva con la partecipazione di Gianni Rivera.
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Una vita da sportivo — Bongiorno era però uno sportivo a tutto tondo: lui parlava della sua passione per le immersioni ("Sono un sub-normale" usava dire, facendo finta di fare una delle sue proverbiali gaffe), per il tennis e per le corse coi cani da slitta, ma raccontava più di rado della sua grande passione per il trotto che più volte negli Anni 50 lo vide protagonista su un sulky sia all'ippodromo milanese di San Siro (dove creò anche una scuderia, la "San Michele") sia a quello bolognese dell'Arcoveggio. Mai nascose la passione per la Juventus e tra le mille trasmissioni di una carriera durata oltre 50 anni ci fu anche "Juventus- una squadra per amico", condotta nel 2003 su Rai Uno, ma è più curioso ricordare che nel 1978, quando approdò alla corte di Berlusconi, la prima trasmissione che condusse su Telemilano (antenata di Canale 5) fu "MilanInter Club", una rassegna sportiva con la partecipazione di Gianni Rivera.
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