Il campione mondiale e olimpionico di scherma Andrea Cassarà, è stato condannato a 3 mesi di reclusione e 1000 euro di multa per atti osceni nei confronti di una donna. Il processo con rito abbreviato, nei confronti di Cassarà, che vive in provincia di Brescia, è stato celebrato a Cremona, dove è avvenuto il fatto.
Nell'estate del 2007, secondo quanto denunciato dalla vittima, Cassarà, a bordo della sua auto, ha avvicinato la donna, che stava percorrendo la stessa strada in bicicletta, con la scusa di chiederle un'informazione. A quel punto le avrebbe però mostrato le parti intime e poi si sarebbe allontanato. Completamente diversa la ricostruzione della difesa, rappresentata dagli avvocati Massimo Bonvicini ed Elena Frigo. Lo schermidore a Cremona aveva un appuntamento con la madre e la sorella che avrebbe dovuto accompagnare a casa. Avendole viste arrivare ha fatto una manovra per raggiungerle rischiando di investire la ciclista. Ne sarebbe nato un diverbio conclusosi con reciproci insulti e solo nei mesi successivi Cassarà ha saputo d'essere stato denunciato per atti osceni.
"Presenteremo - ha dichiarato l'avvocato Massimo Bonvicini - ricorso in appello. La ricostruzione che ha portato alla condanna è inverosimile".
fonte: SKY Sport
Nell'estate del 2007, secondo quanto denunciato dalla vittima, Cassarà, a bordo della sua auto, ha avvicinato la donna, che stava percorrendo la stessa strada in bicicletta, con la scusa di chiederle un'informazione. A quel punto le avrebbe però mostrato le parti intime e poi si sarebbe allontanato. Completamente diversa la ricostruzione della difesa, rappresentata dagli avvocati Massimo Bonvicini ed Elena Frigo. Lo schermidore a Cremona aveva un appuntamento con la madre e la sorella che avrebbe dovuto accompagnare a casa. Avendole viste arrivare ha fatto una manovra per raggiungerle rischiando di investire la ciclista. Ne sarebbe nato un diverbio conclusosi con reciproci insulti e solo nei mesi successivi Cassarà ha saputo d'essere stato denunciato per atti osceni.
"Presenteremo - ha dichiarato l'avvocato Massimo Bonvicini - ricorso in appello. La ricostruzione che ha portato alla condanna è inverosimile".
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