Profondo rispetto per i rivali nerazzurri, ma anche tanta fiducia nella propria squadra. Anche perché, come spesso capita in una finale a questi livelli, non ci sono favoriti per l'attesa sfida di domani sera al 'Bernabeu', quando l'allievo Mourinho proverà a superare il maestro Louis Van Gaal. Quando l'olandese guidava il Barcellona, alla fine degli anni '90, il portoghese faceva parte dello staff tecnico del club catalano.
"Mourinho ha fatto molto per l'Inter, ne ha fatto una squadra vincente - sottolinea subito il tecnico del Bayern Monaco, disimpegnandosi in tre lingue (tedesco, inglese e spagnolo) e senza apparenti tensioni nella conferenza stampa alla vigilia della finale - quindi bisogna stare attenti e sarà una formazione difficile da affrontare, se ne sono resi conto anche Chelsea e Barcellona, due formazioni di altissimo livello. Mourinho ha dimostrato di essere un allenatore capace di vincere. Non posso però esprimere giudizi sul suo modo di lavorare, posso solo giudicare i frutti del suo lavoro. Siamo simili nella preparazione psicologica della partita, ma io non posso dire cosa abbia appreso da me. Bisognerebbe chiederlo a lui. Il suo gioco sarebbe adatto al Real Madrid? Non posso parlarne, non voglio influenzare le sue decisioni".
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