21 maggio 2010

Per Mourinho vincere la Champion League è un sogno da realizzare

"Voglio dare il mio contributo, voglio far piangere di gioia il presidente Moratti, vedere la sua foto appesa ad Appiano, con la Coppa, di fianco a quella di suo padre". Josè Mourinho, l'ultimo pensiero della conferenza stampa, lo dedica al suo presidente. "Oggi sono tranquillo, domani invece mi salirà la temperatura, mentre ci avviciniamo alla partita. Poi quando arriverò allo stadio finirà tutto: è il momento che mi piace. Ho sempre detto che chi gioca la finale non può pensare ad altro. È la verità. E dopo la partita, vita nuova per tutti: vacanze, mare, futuro nello stesso club o in un altro club. Ma fino a domani, nessuno penserà ad altro".

Il sogno - Il ritornello è lo stesso di Barcellona: "Siamo qui per realizzare il nostro sogno. Non la nostra ossessione. La partita più importante della mia storia? La partita più vicina è sempre la più importante, anche se si tratta di Coppa Italia. Certo, se la prossima partita è l'ultima della stagione ed è la finale di Champions è logico che vogliamo vincerla". Però non è un ossessione, Mourinho ci tiene a ripeterlo: "La finale della Champions è sempre importante, anche se è la prima o arriva dopo tanti anni. Per i nostri tifosi sarà un evento straordinario: la maggior parte di loro non era ancora nata 45 anni fa. Sarà una partita speciale, perché la Champions è la competizione per club più importante del mondo. Più del mondiale per club".

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