Secondo l’ex campione di tennis Boris Becker, i gemiti emessi dalle tenniste al momento di impattare la palla andrebbero vietati in quanto troppo sexy e in grado di distrarre pubblico e avversari. Un’opinione discutibile e tuttavia confermata, almeno in parte, da una ricerca scientifica pubblicata sull’autorevole rivista Public Library of Science One.
Alaan Kingstone, docente di psicologia presso l’Università della British Columbia, ha studiato in dettaglio i potenziali effetti psicologici del gemito emesso dai tennisti al momento di impattare la palla, arrivando alla conclusione che il gemito può rappresentare un vantaggio in quanto distrae l’avversario e accresce i suoi tempi di reazione nei confronti del colpo.
Come parte della ricerca, Alaan Kingstone e il collega Scott Sinnett dell’Università delle Hawaii hanno sottoposto 33 studenti della British Columbia alla visione di diversi video di tennisti che impattavano la palla emettendo un breve gemito, oppure in silenzio. Utilizzando la tastiera di un computer, i giovani dovevano indicare nel più breve tempo possibile la direzione del colpo portato a segno dai giocatori.
Come risultato, quando i tennisti emettevano il gemito, i giovani impiegavano più tempo a identificare la direzione del loro colpo e tendevano a sbagliare più spesso. Secondo gli autori, ciò potrebbe avere conseguenze significative specialmente nei tornei a superficie veloce, come sull’erba di Wimbledon e nel cemento degli U.S. Open garantendo un buon vantaggio nei confronti dello sfidante. “Questo è il primo studio ad osservare gli effetti dei gemiti nel tennis. Le nostre ricerche in corso stanno valutando come si comportano in questi casi i giocatori professionisti, per determinare se hanno sviluppato delle strategie per limitare gli effetti negativi del gemito dell’avversario”, ha concluso Scott Sinnett.
fonte: www.pensiero.it
Alaan Kingstone, docente di psicologia presso l’Università della British Columbia, ha studiato in dettaglio i potenziali effetti psicologici del gemito emesso dai tennisti al momento di impattare la palla, arrivando alla conclusione che il gemito può rappresentare un vantaggio in quanto distrae l’avversario e accresce i suoi tempi di reazione nei confronti del colpo.
Come parte della ricerca, Alaan Kingstone e il collega Scott Sinnett dell’Università delle Hawaii hanno sottoposto 33 studenti della British Columbia alla visione di diversi video di tennisti che impattavano la palla emettendo un breve gemito, oppure in silenzio. Utilizzando la tastiera di un computer, i giovani dovevano indicare nel più breve tempo possibile la direzione del colpo portato a segno dai giocatori.
Come risultato, quando i tennisti emettevano il gemito, i giovani impiegavano più tempo a identificare la direzione del loro colpo e tendevano a sbagliare più spesso. Secondo gli autori, ciò potrebbe avere conseguenze significative specialmente nei tornei a superficie veloce, come sull’erba di Wimbledon e nel cemento degli U.S. Open garantendo un buon vantaggio nei confronti dello sfidante. “Questo è il primo studio ad osservare gli effetti dei gemiti nel tennis. Le nostre ricerche in corso stanno valutando come si comportano in questi casi i giocatori professionisti, per determinare se hanno sviluppato delle strategie per limitare gli effetti negativi del gemito dell’avversario”, ha concluso Scott Sinnett.
fonte: www.pensiero.it









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