4 novembre 2010

A Liverpool il Napoli passa dal sogno all'incubo

Un ko amaro. Per oltre un'ora il Napoli sogna di violare il tempio di Anfield, lotta ad armi pari con il Liverpool ma alla fine si fa travolgere dal ciclone Gerrard. Il capitano dei reds entra nel secondo tempo e cambia volto alla partita: segna il gol del pareggio sfruttando un errore della difesa azzurra, realizza il rigore del sorpasso a 3' dalla fine e completa l'opera infilando De Sanctis con un beffardo tocco sotto quando ormai la squadra di Mazzarri aveva già il morale sotto i tacchi. Una sconfitta pesante, che non rende merito all'ottimo primo tempo giocato dagli azzurri, usciti dal campo tra gli applausi degli oltre tremila tifosi giunti ad Anfield. Un ko che mette anche fine all'imbattibilità esterna della squadra di Mazzarri che durava da inizio stagione. Resta aperto il discorso qualificazione, anche se adesso non bisognerà fallire le prossime due gare contro Utrecht e Steaua Bucarest.

E' un Napoli da luccicarsi gli occhi quello che si vede nel primo tempo, per nulla intimorito davanti al blasone di un Liverpool che attraverserà un momento non felice ma resta pur sempre una big del calcio europeo. Quello che punta a diventare un Napoli che scende in campo con la testa giusta, che non si lascia travolgere dall'urlo di Anfield, cosa che Mazzarri temeva particolarmente alla vigilia, anzi dimostra una personalità mai vista finora in campo europeo. E poi c'è Lavezzi. E' lui in questo momento il trascinatore degli azzurri, l'uomo in più. E non è solo una questione di numeri.
Il Pocho segna il terzo gol consecutivo dopo Milan e Brescia, si prende la squadra sulle spalle e dimostra che il processo della completa maturazione viaggia su binari spediti.

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