5 dicembre 2010

Il Milan batte il Brescia e si riprende la testa del campionato

Per dirla con Paolo Maldini, Massimiliano Allegri è un allenatore democratico. Dà una chance a chi la merita, inventando Boateng trequartista, e allo stesso tempo tira dritto per la sua strada, portandosi Ronaldinho in panchina per la 7/a volta di fila. Anche grazie a queste intuizioni il Milan ha liquidato in mezz'ora il Brescia con i gol dello stesso Boateng, Robinho e una magia di Ibrahimovic. Una serata semplice, in cui i rossoneri con il minimo sforzo rinforzano la leadership solitaria in campionato: Lazio di nuovo staccata di 3 punti e Inter di 10. Al confine con la zona retrocessione è invece Iachini che, dopo aver messo in crisi Benitez un mese fa, questa volta lascia il Meazza consapevole che per conservare la panchina da ora a Natale non può più sbagliare. Alla vigilia il paragone di Allegri con il Barcellona era parso esagerato. Ma su un prato appena rifatto con le zolle dello stesso fornitore del Camp Nou il Milan gioca sul velluto un pò come è abituata a fare la squadra di Pep Guardiola. Il Brescia non è certo il Real Madrid (ha raccolto tre punti nelle ultime dieci partite) e non gioca come contro Inter e Juventus. Ma i rossoneri fanno un figurone, con gioco veloce, pieno di tocchi di prima, cambi di lato e verticalizzazioni.

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