5 marzo 2012

TREVISO MARATHON, CHE FESTA! ED E’ DOPPIETTA STRANIERA

Ogni tanto qualcuno si chiede se è proprio necessaria e fa il conto dei partecipanti, che da un paio d’anni è sostanzialmente stabile. La risposta è arrivata oggi, in una mattinata grigia, ma in cui gli ombrelli fortunatamente sono rimasti chiusi.

Treviso Marathon è un appuntamento che si è ormai ritagliato uno spazio nel cuore di tantissimi appassionati e, alla soglia dei 10 anni (che verranno celebrati con l’edizione speciale del 2013), guarda con fiducia al futuro: la maratona è ormai parte di un territorio che, tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, per una domenica si ferma e sembra quasi coccolare l’evento.

Oggi, lungo i 42 km da Vittorio Veneto al capoluogo della Marca, è stata una festa che ha coinvolto tantissime persone: decine di migliaia ai lati della strada, la magia di quella che qualcuno ha soprannominato la “New York d’Italia”. E tanti anche di corsa: tremila iscritti, il dieci per cento dei quali pattinatori, hanno confermato Treviso tra le grandi maratone d’Italia. E poi, a proposito di piacevoli consuetudini, non va dimenticata la Tuttincorsa, la simpatica marcia stracittadina - lei sì penalizzata dalle incerte condizioni metereologiche - che ancora una volta ha visto protagoniste scuole e famiglie (un migliaio i partecipanti), richiamate pure dalla novità di un traguardo coincidente con quello della maratona.

In una domenica grigia sotto il profilo metereologico, verrebbe da dire che il presidente Federico Zoppas e tutto il suo staff, il sole ce l’hanno dentro. Il loro entusiasmo è contagioso: la gioia, sfrenata e quasi commovente, dei ragazzi disabili dell’associazione “Amici di Diego”, spinti dai maratoneti sin sul traguardo di Piazza del Grano, da sola, vale molto di più del (piccolo) disagio per una transenna da aggirare.

Con 32 nazioni rappresentate sulla linea di partenza a Vittorio Veneto (e la pericolosa concomitanza dei Societari di cross), oggi la Treviso Marathon è stata un po’ più internazionale del solito. Lo dimostrano anche le vittorie del keniano Michael Kasis Chemchir e della romena Elena Daniela Cârlan. Nelle precedenti otto edizioni della Treviso Marathon era capitato una sola volta (nel 2007 con i successi del keniano Pseret e dell’etiope Gemechu) che entrambi i vincitori fossero stranieri.

Oggi, invece, l’intero podio maschile è stato senza italiani. La gara maschile si è decisa al 40° chilometro, poco prima dell’ingresso a Treviso, quando Chemchir, trentottenne della Rift Valley, ha allungato, liberandosi della compagnia del connazionale Peter Naibei Kwalia. Chemchir ha chiuso in 2h15’06”, Kwalia è giunto al traguardo con un distacco di 37”. Terzo l’islandese Karlsson, in preparazione per l’Olimpiade.

La Cârlan – un Mondiale e un’Olimpiade nella marcia prima di convertirsi alla corsa (“Mi piace di più”) - ha fatto gara a sé sin dai primi metri, soffrendo più il freddo che le avversarie e meravigliandosi per la grande partecipazione di pubblico. Una sottolineatura fatta anche dalla terza classificata, la lombarda (di papà trevigiano) Francesca Marin: “Ho corso una quindicina di maratone, ma un pubblico così non l’avevo mai incontrato”.

Un pensiero condiviso dall’ex fuoriclasse Gianni Poli, uno dei vincitori italiani della maratona di New York: “Una cornice di pubblico di questo tipo è una rarità per l’Italia: gli organizzatori lavorano bene e il territorio risponde alla grande”. Dietro alla Carlan (2h39’20”), in questo primo scorcio di stagione già seconda a Napoli, il podio è stato interamente azzurro, con il secondo posto di Monica Carlin (2h54’36”) e il terzo della già citata Marin (2h55’35”). Da segnalare anche la quarta piazza di Monia Capelli, trevigiana di Vittorio Veneto, azzurra nei primi anni ’90, rimasta di poco sotto le 3 ore (2h59’32”).

Gara da record tra i disabili, con tre handbike al traguardo, in volata, in meno di 1 ora (vittoria per l’austriaco Ablinger con il tempo record di 58’52”). Tra i pattinatori successo per Patrizio Triberio e Sofia D’Annibale nella maratona e per Nicolò Greguolo e Sara Rondina nella mezza maratona. Ora, archiviata la nona edizione, Treviso Marathon pensa al 2013, quando il decimo compleanno verrà festeggiato con un evento unico al mondo: tre partenze e altrettanti percorsi che si congiungeranno a metà strada, poco prima del passaggio sul Piave. Verranno messi a disposizione 4.500 pettorali, ma forse non basteranno.

www.trevisomarathon.com
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