14 giugno 2013

Massimo Cellino esce dal carcere e si racconta in esclusiva per GQ a Ivan Zazzaroni

«Voglio conoscere la vera ragione di tutto questo, i miei legali l’hanno definito ‘uno stupro’».  Massimo Cellino è uscito dal carcere e si racconta per la prima volta a Ivan Zazzaroni, in esclusiva per il sito di GQ. Il presidente del Cagliari è stato arrestato insieme al sindaco e a un assessore di Quartu il 14 febbraio scorso: l’accusa, falso ideologico e peculato, ovvero l’uso di fondi pubblici per la ristruttrazione dello stadio Is Arenas. «Cassazione e Tar hanno stabilito che non ci sono stati abusi, dandomi ragione piena. Mercoledì è stato tolto anche l’obbligo di firma».

Il presidente del Cagliari ricorda la sua esperienza e racconta il giorno dell'arresto «La forestale s’è presentata a casa mia alle sette del mattino. Ho le piante secche?, ho chiesto. E loro: deve venire con noi. Forza, tirate fuori le telecamere, dove sono le telecamere? Siete di Scherzi a parte...Mi hanno messo in una cella minuscola, giusto lo spazio per un letto, il vetro della finestra era rotto, la notte faceva freddo. Un detenuto mi ha regalato una giacca, un altro i pantaloni della tuta, alla fine ero coperto a strati con in testa una papalina. Mi hanno salvato il carattere e gli altri detenuti».

Ripete più volte: «Non odio nessuno». Ma poi si sfoga: «Mi ha tradito la Sardegna delle istituzioni. Ma adesso voglio il perché, la verità. Non si  può finire in carcere per arroganza... Sto cercando di ripartire perché non ho alternative, passo continuamente dalla voglia di mandare tutto e tutti a quel paese a quella di ricominciare, per me il Cagliari è la vita, le aziende le ho passate ai fratelli… Ho scambiato il giorno con la notte. Non sono mai stato un tipo mattiniero, ma il carcere e la privazione della libertà mi hanno stravolto. Voglio farcela come sempre da solo»

Leggi l’intervista integrale su Gq.com
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