24 ottobre 2013

SPORT& DONNE: Susanna Cicali campionessa di canottaggio

Susanna Cicali classe 1992, è un fenomeno sportivo e di bellezza in piena esplosione. I risultati ottenuti nella canoa, che pratica da 12 anni, testimoniano che è pronta a scrivere un pezzo di storia dello sport italiano nel mondo. Susanna è in Nazionale dal 2007, tanto che oggi la canoa per lei è un lavoro a tempo pieno. Medaglia d’oro ai mondiali del 2008 specialità maratona (24km), argento ai mondiali stessa specialità nel 2010, due medaglie d’argento agli europei di velocità 2009 (500m)- 2010 (500m), due medaglie di bronzo ai campionati europei di velocità 2010 (200m)-2008 (1000m), medaglia d’oro specialità maratona agli Europei di Vila Verde, in Portogallo, lo scorso giugno (2013). 17 titoli italiani tra velocità e maratona, 24 in totale.

Un successo nello sport che già si affianca alle prime importanti esperienze nel mondo televisivo, come ospite a trasmissioni radio-video (RAI, SKY ecc) e soprattutto legate all’importante riconoscimento ottenuto nel 2011, quando ha vinto al primo colpo il titolo di Miss Italia Sport, assegnato nell’ambito del concorso italiano di Miss Italia a Montecatini. Si era presentata per gioco alle selezioni e si è ritrovata in finale, vincitrice a 19 anni di una fascia  che sembra creata apposta per lei, dato che è stata assegnata lo scorso anno per la prima volta per premiare il mix di sport e bellezza. Susanna è nata a Firenze e vive a Bagno a Ripoli (FI), viene da una famiglia dove la canoa è scritta nel DNA, il papà, il fratello, la sorella tutti atleti di livello della canoa. La cosa che colpisce di più è che assieme all’amore per la pagaia è circolato lo spirito distintivo della migliore concezione dello sport: la determinazione, la correttezza, la tenacia la visione positiva della vita che ti fa affrontare le difficoltà come una sfida; nel caso di Susanna con una freschezza e un modo diretto di relazionarsi che conquista immediatamente. Da una campionessa come lei un’affermazione colpisce particolarmente: quando racconta che fra le gare che ha amato di più ce ne sono un paio in cui è arrivata nona e decima. Stupiti? No. Aveva ottenuto il risultato migliore possibile, cioè superare i propri limiti, “… dimostrando a se stessi e agli altri che il tuo corpo è un alleato della tua volontà di raggiungere un obiettivo”.
Ufficio Stampa
joydis srl
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