Svelato a Milano il simbolo del primato del Giro d'Italia 2009 che sarà presentato oggi a Venezia. Per la prima volta l'alta moda strizza l'occhio alla corsa più amata dagli italiani. Di Luca: "Mi piace, spero di indossarla presto". Basso: "Ce la giocheremo in tanti". Sim
oni: "E' il simbolo di una competizione che è tutta la mia vita"
E’ il simbolo del primato dal 1931 ma non ha mai avuto tante attenzioni come in questo momento. La maglia rosa, quella per cui Gilberto Simoni "ha iniziato a correre come inseguendo un sogno", è diventato un capo d’alta moda grazie alla firma di Dolce&Gabbana. Dal 9 maggio, giorno della cronosquadre di Venezia che inaugurerà l’edizione del Centenario, si poserà sulle spalle del leader della classifica generale allargando i confini della competizione al campo della moda. "Un simbolo di grande tradizione come la maglia rosa non si poteva stravolgere, anche perché c’erano delle regole di aerodinamica da rispettare – ha commentato Stefano Gabbana – per questo ci siamo limitati ad aggiungere il tricolore, a cui siamo legati da sempre come stilisti, l'effetto delle maglie sovrapposte e altre piccole cose". "Per noi si tratta di un’occasione importante per entrare anche nel mondo del ciclismo – ha aggiunto Domenico Dolce – dopo le esperienze con il calcio (Milan) e il rugby (con gli atleti della Nazionale, ndr). Il ciclismo rappresenta uno sport di valori, non solo l'agonismo, perché aggrega le persone durante il tempo libero. Questo è un aspetto che, come il calcio, lo rende interessante ai nostri occhi".
fonte: Gazzetta.it
oni: "E' il simbolo di una competizione che è tutta la mia vita"E’ il simbolo del primato dal 1931 ma non ha mai avuto tante attenzioni come in questo momento. La maglia rosa, quella per cui Gilberto Simoni "ha iniziato a correre come inseguendo un sogno", è diventato un capo d’alta moda grazie alla firma di Dolce&Gabbana. Dal 9 maggio, giorno della cronosquadre di Venezia che inaugurerà l’edizione del Centenario, si poserà sulle spalle del leader della classifica generale allargando i confini della competizione al campo della moda. "Un simbolo di grande tradizione come la maglia rosa non si poteva stravolgere, anche perché c’erano delle regole di aerodinamica da rispettare – ha commentato Stefano Gabbana – per questo ci siamo limitati ad aggiungere il tricolore, a cui siamo legati da sempre come stilisti, l'effetto delle maglie sovrapposte e altre piccole cose". "Per noi si tratta di un’occasione importante per entrare anche nel mondo del ciclismo – ha aggiunto Domenico Dolce – dopo le esperienze con il calcio (Milan) e il rugby (con gli atleti della Nazionale, ndr). Il ciclismo rappresenta uno sport di valori, non solo l'agonismo, perché aggrega le persone durante il tempo libero. Questo è un aspetto che, come il calcio, lo rende interessante ai nostri occhi".
fonte: Gazzetta.it
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