3 dicembre 2008

I bambini del futuro sceglieranno lo sport col test del DNA

Occhi della mamma, naso del papà, bocca della nonna e gene da passista: un sicuro maratoneta. Lo sviluppo della lettura del codice genetico permette ora di identificare la propensione che il vostro bambino appena nato avrà, una volta cresciuto e diventato un atleta.

Difficile sottrarsi alla curiosità, specialmente quando la risposta è a portata di mano alla modica spesa di 149 dollari, fiocco di cotone igienico compreso. Il cotone, quello di una paletta per pulire le orecchie tanto per intenderci, va passato sulle gote del pupo, o all’interno della guancia, e poi spedito al laboratorio che condurrà la ricerca, come ad esempio la Atlas Sports Genetics di Bouder, capitale olimpica americana in Colorado.

Qui l’esemplare viene analizzato alla ricerca di un particolare gene, l’ACTN3, che uno studio scientifico di cinque anni fa ha legato allo sviluppo di particolari doti atletiche. In una serie di esperimenti condotti su atleti tra i quali molti campioni olimpici, si è scoperto che tra le possibili varianti, una coppia di genotipi “R” o anche una sola copia, sono tipici nel DNA di uno sportivo capace di sforzi che richiedono potenza immediata, mentre il genotipo “X” è associato per lo più alla resistenza.

Il test dovrebbe aiutare gli atleti più seri a scegliere metodi di allenamento e dieta ideale, ma la Atlas non disdegna nessuna richiesta. Il risultato arriva dopo due, tre settimane con tanto di certificato di “Vantaggio Genetico” per tre categorie: sprint, potenza e durata, magari in combinazione tra loro, e la raccomandazione degli sport più adatti al profilo individuale. C’è solo da augurarsi che nelle mani di genitori troppo ansiosi di far bene non si trasformi in un regime autoritario per le scelte dei figli.

fonte: IlMessaggero.it
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