
SALTO DI QUALITA’ — Più in generale, l’Italia ha bisogno di un salto di qualità in avanti. Stavolta Lippi ha convocato sei attaccanti: in ordine alfabetico Di Natale, Gilardino, Iaquinta, Pepe, Quagliarella e Rossi. Tutti ottimi giocatori, ma c’è tanto bisogno che qualcuno sappia consacrarsi campione, o perlomeno goleador implacabile. Oppure che arrivi qualcun altro (Cassano, Pazzini o Amauri? ) che sappia cambiare marcia. Perchè l’Italia del recente passato ha schierato, in attacco, giocatori di enorme qualità: da Baggio a Totti, da Zola a Del Piero. Ha giocato poco gente del talento di Mancini, mentre adesso invece fatichiamo a trovare la fantasia tipica della nostra classica seconda punta. E anche come centravanti ci manca un Vialli o uno Schillaci, uno che gonfi la rete e sprizzi carisma. In Germania abbiamo vinto il Mondiale con Materazzi capocannoniere (con Toni), ma c’erano comunque in gruppo e in campo le spalle larghe di Totti (vedi il rigore all’Australia) e Del Piero. Insomma, non ci ha trascinati l’attacco, ma non ci ha neanche lasciati a piedi.
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