9 settembre 2009

Calcio: Italia-Bulgaria, alla ricerca del gol perduto

"Per vincere va bene anche un autogol". Marcello Lippi non si mette a sottilizzare: una vittoria con la Bulgaria stasera a Torino significherebbe passaporto in mano per il Sud Africa, e rimarrebbero da espletare solo le formalità di rito: un punto nelle prossime due partite, tra Dublino con l’Irlanda del Trap e Parma con Cipro. Sì, però se il gol o i gol del successo e della virtuale (non effettiva, comunque) qualificazione per il Mondiale 2010 arrivassero da un attaccante sarebbe meglio, anche se il c.t. non può dirlo. Perchè la rete di una punta agli azzurri manca da 4 gare, dal centro di Giuseppe Rossi agli Usa in Confederations Cup, e nelle qualificazioni mondiali le reti degli attaccanti sono state la miseria di 4 in 11 partite.

SALTO DI QUALITA’ — Più in generale, l’Italia ha bisogno di un salto di qualità in avanti. Stavolta Lippi ha convocato sei attaccanti: in ordine alfabetico Di Natale, Gilardino, Iaquinta, Pepe, Quagliarella e Rossi. Tutti ottimi giocatori, ma c’è tanto bisogno che qualcuno sappia consacrarsi campione, o perlomeno goleador implacabile. Oppure che arrivi qualcun altro (Cassano, Pazzini o Amauri? ) che sappia cambiare marcia. Perchè l’Italia del recente passato ha schierato, in attacco, giocatori di enorme qualità: da Baggio a Totti, da Zola a Del Piero. Ha giocato poco gente del talento di Mancini, mentre adesso invece fatichiamo a trovare la fantasia tipica della nostra classica seconda punta. E anche come centravanti ci manca un Vialli o uno Schillaci, uno che gonfi la rete e sprizzi carisma. In Germania abbiamo vinto il Mondiale con Materazzi capocannoniere (con Toni), ma c’erano comunque in gruppo e in campo le spalle larghe di Totti (vedi il rigore all’Australia) e Del Piero. Insomma, non ci ha trascinati l’attacco, ma non ci ha neanche lasciati a piedi.

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