3 novembre 2010

Ciclismo - Doping ai bambini, la denuncia shock a 'Striscia la Notizia'

E' una denuncia anonima, ma non per questo meno grave e preoccupante. Quello che con una battuta infelice il capo della Procura del Coni Ettore Torri paventava si rivela triste realtà nelle dichiarazioni a "Striscia la Notizia" di un ciclista, che ha denunciato ai microfoni del Tg satirico l'utilizzo di sostanze dopanti nel suo sport. Controlli inesistenti o quasi, specie nelle categorie appena dietro il dorato mondo dei prof di primo livello; "tre o quattro al massimo all'anno", racconta il testimone che preferisce l'anonimato. Ma non solo: ci sono medici che somministrano ai corridori sostanze proibite; c'è anche il riferimento ad un professionista "che ha dopato mezza Italia". Niente di più di indizi, ma chiari e forti, in grado, probabilmente, di stimolare apposite indagini da parte della magistratura, dal momento che il doping in Italia è considerato reato dal
lontano 2000. C'è poi anche l'effetto perverso delle inchieste doping: "Un medico indagato diventa un mito e tutti cercano di andare da lui perché vuol dire che ne capisce".

Il testimone racconta a Max Laudadio che questa piaga sportiva riguarda tutte le categorie del ciclismo, comprese le fasce più giovani: "Ho visto dare a bambini di sette-otto anni 250-3000 milligrammi di guaranà...". Il guaranà è una sostanza vegetale ad azione fortemente stimolante. Che può danneggiare il ritmo del cuore, specie in giovani non ancora formati. Ma la scala del doping
è sempre a salire. Si comincia col guaranà e si finisce con gli ormoni più pericolosi. Consumati senza scrupoli, anche quando si tratta di ormoni femminili e di atleti minorenni. Come è emerso drammaticamente con il clamoroso caso Bani, denunciato da "Repubblica" dieci mesi fa. L'anonimo racconta una realtà che molti nell'ambiente ben conoscono: "Si va dagli ormoni della crescita a quelli che vengono dati agli animali, o a prodotti che vengono importati dall'Est Europa. Nel mondo amatoriale c'è di mezzo anche il mercato nero e la Camorra, perché non sono medicinali che compri in farmacia".

Al di là dell'indignazione del testimone di "Striscia" per l'omertà che circola nell'ambiente e per il modo in cui è stato trattato Ettore Torri, che lascia il tempo che trova, ci sarebbe più di un buon motivo perché l'ambiente (atleti, dirigenti, tecnici, addetti ai lavori di tutti i tipi) si muova finalmente per combattere dalla base questa piaga. Per le dichiarazioni di Torri (certamente poco opportune) c'è stata una levata di scudi e addirittura le associazioni del ciclismo, dagli organizzatori ai corridori passando per i manager e i direttori sportivi hanno comprato la pubblicità sui giornali per lamentarsi. Di fronte a questa ennesima denuncia vuoi vedere che finisce con la solita alzata di spalle e la solita giaculatoria: "Si debbono fare i nomi, altrimenti le accuse non servono!". Resta una tragica realtà, sottolineata dalla "gola profonda" di "Striscia": "Ogni domenica c'è il rischio che qualcuno perda la vita".

fonte: Repubblica.it

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