E' arrivato il giorno. Un giorno che gli interisti aspettavano da quasi mezzo secolo. Inter contro Bayern. Per una sola sarà festa. Perchè così è il calcio, in tutta la sua crudele banalità. Epilogo spietato di una stagione onirica. Hanno vinto (quasi) tutto quello che c'era da vincere, ma senza la gloria di stasera, è come se - ancora - non avessero vinto nulla. Dal fischio iniziale a quello finale. Da speranze e angosce a gioie e dolori.
Una partita che chiuderà un percorso e, inevitabilmente, ne aprirà degli altri. Quale scenario, se non Madrid, a fare da culla a questi Dei moderni. Crocevia di uomini e sentimenti. Il Bernabeu come principio e fine. Come genesi e apocalisse. Uno stadio che è custode di destini. Quelli di Cambiasso, Samuel, Robben e Sneijder, comprati ma non compresi. Quello di capitan Zanetti, una vita a correre su e giù per il campo inseguendo questo sogno. Quello di Balotelli, maledetto da chi non lo ha capito e benedetto dall'Olimpo del calcio. Proprio come il suo allenatore.
Già, soprattutto, il Bernabeu è custode del destino di José Mourinho. E' arrivato il suo giorno. Da domani, Mou il rivoluzionario, combatterà qui le sue battaglie. Ma oggi ha un compito: placare la sete europea dell'Inter, continuando a plasmare le sue fantasie monoteistiche. Terribilmente ambizioso, insopportabilmente arrogante e bravo, dannatamente bravo. Comunque vada, ciao José, grazie di tutto.
fonte: SportItalia
Una partita che chiuderà un percorso e, inevitabilmente, ne aprirà degli altri. Quale scenario, se non Madrid, a fare da culla a questi Dei moderni. Crocevia di uomini e sentimenti. Il Bernabeu come principio e fine. Come genesi e apocalisse. Uno stadio che è custode di destini. Quelli di Cambiasso, Samuel, Robben e Sneijder, comprati ma non compresi. Quello di capitan Zanetti, una vita a correre su e giù per il campo inseguendo questo sogno. Quello di Balotelli, maledetto da chi non lo ha capito e benedetto dall'Olimpo del calcio. Proprio come il suo allenatore.
Già, soprattutto, il Bernabeu è custode del destino di José Mourinho. E' arrivato il suo giorno. Da domani, Mou il rivoluzionario, combatterà qui le sue battaglie. Ma oggi ha un compito: placare la sete europea dell'Inter, continuando a plasmare le sue fantasie monoteistiche. Terribilmente ambizioso, insopportabilmente arrogante e bravo, dannatamente bravo. Comunque vada, ciao José, grazie di tutto.
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